Rispettate le previsioni della vigilia, Santino Armaro (Pd) eletto stamane presidente del Consiglio comunale di Siracusa

Santino Armaro
Santino Armaro

SIRACUSA – Tutto come nelle previsioni della vigilia. Santino Armaro, esponente dell’area renziana del Pd che fa riferimento al sindaco Giancarlo Garozzo è il nuovo presidente del Consiglio comunale di Siracusa.

Armaro prende il posto di Leone Sullo dimessosi in quanto indagato di favoreggiamento nella campagna denigratoria per zittire la consigliera Simona Princiotta a seguito delle denunce di quest’ultima sul sistema di affidamento di alcuni servizi, per cui la Procura ha indagato anche tre consiglieri comunali (Roberto Di Mauro, Giuseppe Assenza e Alberto Palestro).

Santino Armaro, 54 anni, dipendente Enel, una lunga esperienza politica alle spalle, eletto nella lista di “Rinnoviamo Siracusa adesso”, ed entrato al Vermexio lo scorso anno a seguito di una ricorso al Tar per il recupero di voti che hanno permesso alla sua lista di superare la soglia dello sbarramento, ha riportato questa mattina 27 voti, 3 sono state le schede bianche, ed una quella nulla.

Alla votazione, pur avendo preso parte al dibattito, non hanno partecipato, abbandonando l’aula, i consiglieri Simona Princiotta, oggi del Gruppo Misto, ma proveniente dal Pd, e i consiglieri d’opposizione  di “Siracusa Protagonista- Fratelli d’Italia” e di “Progetto Siracusa e Sicilia Democratica”.

«Questo Consiglio comunale ha bisogno di recuperare il rapporto con la cittàha detto il neo presidente subito dopo la proclamazione – e lo deve fare con il contributo di tutti. Lavorerò per un coinvolgimento ampio dei consiglieri perché questa aula torni ad essere un luogo della politica rispetto a chi la vuole trasformare in un’aula giudiziaria».

Il riferimento alle denunce di questi mesi e alle successive indagini aperte dalla Procura della Repubblica aretusea appare chiaro, anche se fenomeni come “Gettonopoli” di certo pesano sull’intero Consiglio e non possono essere cancellati se non con la fermezza di far funzionare e lavorare al meglio il consesso civico.

«Io pensoha proseguito Armaroche abbiamo tutti l’interesse, a prescindere se si è maggioranza o opposizione, ha ridare credibilità al Consiglio. Abbiamo bisogno di ridare sobrietà a questa istituzione e di invertire la rotta con l’aiuto di tutti. È il momento di portare in aula il dibattito politico, anche duro ma di contenuto. Questo è un Consiglio fatto prevalentemente di persone per bene, che non viviamo di politica. Ci sono le potenzialità per affrontare e risolvere i problemi della città e, con i tanti giovani presenti in questa assise, per costruire una nuova classe dirigente».

Il neo presidente ha poi ricordato della fiducia di cui ha goduto nella veste di presidente della Commissione Urbanistica e ha sottolineato le aperture ascoltate nel corso del dibattito.

«Se oggi sono presidenteha detto ancoraè anche la conseguenza dei fatti accaduti in questi mesi, e in tal senso ho apprezzato il gesto del presidente Sullo che, con le sue dimissioni, aiuta a fare chiarezza e a riportare serenità; un grazie anche per il lavoro svolto con grande umiltà».

A coordinare i lavori consiliari e l’elezione del presidente è stato questa mattina il vice presidente, Giuseppe Impallomeni, che prima di dare la parola ai consiglieri ha letto una nota di Alessandro Acquaviva giunta alla presidenza, per evidenziare la decisione della Camera di dare vita una Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Scieri. L’iniziativa, portata avanti dai parlamentari siracusani del Partito Democratico, ha preso il via dall’approvazione, all’unanimità, di un ordine del giorno del Consiglio comunale. Acquaviva ha ringraziato anche l’ex consigliere comunale, Ermanno Adorno, che lanciò l’idea.

Sull’elezione del nuovo presidente, dure, al contrario, le parole usate dagli esponenti della minoranza, a cominciare da Massimo Milazzo di “Progetto Siracusa” che, aprendo il confronto in aula, ha parlato di elezione viziata dalla “barbarie politica” e di presidente che è espressione solo della maggioranza. Con questa passaggio, secondo Milazzo, la maggioranza dimostra di non voler fare nulla per curare “la crisi che investe la Giunta e il Consiglio”.

Cetty Vinci di “Siracusa Protagonista- Fratelli d’Italia” (anche a nome del capogruppo Salvatore Castagnino, assente per motivi personali) ha attaccato la maggioranza per avere deciso di non aprire un dialogo con l’opposizione, che “rappresenta una parte consistente della città” sempre più ampia.

«Il nostro gruppoha concluso la Vincisi ritiene offeso da questo atto di arroganza della maggioranza».

Ad annunciare in aula la candidatura di Santino Armaro era stato il capogruppo del Pd, Francesco Pappalardo.

«Una candidatura – ha detto -, frutto di un nuovo entusiasmo, di un nuovo slancio, di una nuova unità e della ritrovata voglia di anteporre il fare al dire».

Alberto Palestro, dopo avere ringraziato Impallomeni per il lavoro svolto nella veste di presidente facente funzioni, ha auspicato che l’elezione di Armaro coincida con un Consiglio comunale capace di riacquistare il suo ruolo e che torni ad occuparsi dei problemi concreti. Dopo avere ricordato i tagli ai costi della politica decisi dall’aula e la destinazione di quei fondi all’edilizia scolastica, Palestro ha rivolto gli auguri ad Armaro riconoscendogli capacità, come ha dimostrato nella veste di presidente della Commissione Urbanistica.

Per Salvo Sorbello di “Progetto Siracusa”, con l’elezione di Armaro «si sta perdendo una grande occasione. Questo poteva essere il momento di una svolta per far riprendere la strada ad un consiglio comunale che in questi due anni certamente non ha brillato”. Il nuovo presidente, a suo dire, potrà solo fare meglio del suo predecessore, ma il Pd ha deciso di non aprirsi alla minoranza e di arroccarsi non rendendosi conto che ormai è “minoranza della minoranza” nella città.

Secondo Fabio Rodante, collega di gruppo di Sorbello, quanto sta accadendo non farà altro che allontanare ancora di più la gente dalla politica, e “una delle cause è la litigiosità all’interno del Pd”.

«Usciamo dall’aulaha aggiuntoperché non è stato compreso che la minoranza chiede un confronto sui problemi della città e non sulle poltrone».

Enrico Lo Curzio ha ringraziato l’ex presidente Leone Sullo per il coraggio con il quale ha svolto il ruolo e ha fatto gli auguri ad Armaro, al quale ha riconosciuto capacità e una lunga militanza politica.

Simona Princiotta ha stigmatizzato la presenza del sindaco Garozzo, ricordandone l’assenza in occasione di provvedimenti importanti per la gente e la presenza quando si tratta di votare incarichi, come quelle del Collegio dei revisori dei conti. Princiotta ha attaccato la maggioranza per le scelte sulla gestione del servizio idrico, sulla aliquote Tari e Tasi, annunciando poi la sua astensione dal voto, e paragonato il partito dal quale si è autosospesa, il Pd, a un branco che fa quadrato per paura.

«Questa ha concluso la Princiottaè l’ennesima scelta vergognosa fatta in quest’aula e alla vergogna sono tutti partecipi».

Anche per Gaetano Firenze, che ha chiuso gli interventi, si è persa l’occasione per “cambiare registro”. Poteva essere l’opportunità per dare risposte alle domande della gente e della città, ma questi problemi sono rimasti fuori dalle riunioni preliminari alla scelta del presidente. Firenze ha chiarito che il suo non è un giudizio su Armaro ma sui percorsi della politica in generale e su una maggioranza che si considera autosufficiente.

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Linkedln
Share