Trivellazioni, la IV Commissione dell’Ars domani ascolta l’Anci e Green Italia sfida Crocetta sullo Sblocca Italia

Trivelle-offshore-Sicilia-GreenpeacePalermo – Continua il braccio di ferro dei Comuni siciliani, delle Associazioni ambientaliste e dei Comitati spontanei di cittadini, per fermare le trivellazioni (petrolifere e gas) nel mare di Sicilia, ed in particolare lo “Sblocca Italia” che da il via libera ad interventi di perforazione nel Canale di Sicilia.

A coordinare questa battaglia, per chiedere al governo regionale e al presidente Crocetta di impugnare l’art. 38 dello Sblocca Italia in quanto incostituzionale avendo esautorato la Regione e i territori dalla concertazione, c’è l’AnciSicilia con i suoi 390 Comuni, i cui Consigli comunali stanno approvando ordini del giorno in tal senso, per decidere in prima persona quale modello di sviluppo darsi.

E il nuovo modello non vuole assomigliare a quello che per oltre 40 anni ha devastato e inquinato il territorio siciliano con industrializzazioni che ormai sono all’agonia, soprattutto occupazionale, ma parla di sostenibilità, di valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche dell’Isola.

Questo sottolineerà domani, mercoledì, alla IV Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale Sicilia che l’ha convocato, il vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, che sta seguendo con il Comitato dei sindaci la vicenda. Mentre da Roma, dalla Commissioni Ambiente e Lavori pubblici del Senato, fa sapere l’Anci, arrivano notizie di “apertura“, con l’approvazione di un ordine del giorno, nell’ambito del provvedimento “Sblocca Italia”, in materia di tutela del Canale di Sicilia dalle trivellazioni petrolifere. In esso, in particolare, si chiede di prevedere la sospensione del rilascio di nuove autorizzazioni di ricerca e coltivazione di idrocarburi nei fondali marini del Canale di Sicilia, oltre che l’operatività di quelle già rilasciate, per almeno un biennio e comunque fino alla conclusione di un’approfondita indagine tecnico-scientifica, da affidare all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e all’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) su incarico del Ministero dello Sviluppo economico.

E un grido d’allarme arriva anche da Green Italia, dal suo coordinatore nazionale, Fabio Granata, che in questa battaglia è vicino e a fianco ai Comitati No Triv, dell’Anci, delle Associazioni ambientaliste.

«Green Italia – afferma Granata – sfida il Governo regionale ad impugnare alla Corte Costituzionale il provvedimento denominato “Sblocca Italia”: su territorio e beni culturali e ambientali non può essere aggirata la competenza esclusiva della Regione Siciliana, sancita dallo Statuto e quindi di valenza costituzionale. Crocetta faccia valere le prerogative statutarie una volta tanto e non svenda nuovamente il territorio siciliano alle multinazionali del petrolio dopo averlo già svenduto agli americani con il Muos e alle mafie dei rifiuti e delle discariche. La Sicilia non può essere ridotta a piattaforma militare ed energetica – conclude Granata -, perché merita un futuro all’altezza del suo passato,della sua storia e della sua rilevanza geopolitica mediterranea».

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