CANICATTINI – Un “Patto di corresponsabilità” tra le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali di un’area vasta omogenea, quella degli Iblei, che si traduce nella nascita di una “Federazione delle Municipalità Iblee”, quale sistema relazionale strutturato dei Comuni, che esplica funzioni pubbliche nella qualità di Agenzia di Sviluppo Locale, insieme agli altri soggetti costituenti i PPP (Partenariati Pubblico Privati), legittimati come sono dai nuovi regolamenti comunitari ad attivare politiche di sviluppo del territorio, utilizzando i diversi fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea, dal PSR (Piano di Sviluppo Rurale), tra l’altro già approvato per la Sicilia, al FESR-FSE, ai fondi FEASR, per la realizzazione di quel principio CLLD (Community Lead Local Devlopment), ovvero Sviluppo locale partecipativo.
Questo quanto proposto questa mattina dal sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, nella sua veste anche di presidente dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei (Gal Val d’Anapo), e di vice presidente regionale di AnciSicilia, ai sindaci e ai presidenti dei Consigli comunali dei 17 Comuni che aderiscono già al Gal Natiblei, che comporranno la Federazione delle Municipalità Iblee, e che rappresentano un’area vasta che tocca ben tre province: quella di Siracusa (con i 7 Comuni della zona montana, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide, Sortino, e ancora Carlentini e la zona agrumetata di Francofonte, con la nuova aggiunta di realtà quali Solarino e Floridia); quella di Catania (Vizzini, Militello, Scordia), e quella di Ragusa (Giarratana, Chiaramonte Gulfi, Monterosso, Licodia Ecubea).
All’incontro di stamane nei locali dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei di Canicattini Bagni, erano presenti anche l’europarlamentare siciliana on. Michela Giuffrida, componente delle Commissioni Agricoltura e delle Regioni al Parlamento Europeo, accompagnata dal consigliere comunale di Siracusa, Salvo Sorbello, quale consigliere nazionale Anci, l’Associazione dei Comuni Italiani, e il presidente del Gal Natiblei, Giovanni Castello.
«Oggi i Comuni vivono una realtà disarmante, disastrosa – ha detto il sindaco Paolo Amenta – tra tagli alle risorse finanziarie da parte di Stato e Regione, alla totale mancanza di interlocutori regionali per quanto riguarda lo sviluppo. Siamo rimasti da soli a preoccuparci dello sviluppo dei nostri territori perché quotidianamente ci confrontiamo con problemi quali la disoccupazione dei nostri cittadini, la moria delle aziende e la povertà crescente. E allora, sfruttando quelle che sono le linee guida che la Comunità Europea ci indica, vogliamo essere protagonisti, dal basso, assieme ad altri soggetti con i quali ci siamo già confrontati nelle precedenti programmazioni comunitarie, come le Università, i Centri di Ricerca, e le realtà economico e sociali del territorio, a costruire lo sviluppo di “dei luoghi”, intesi quali aree vaste omogenee, com’è appunto l’area Iblea, attivando il principio della “sussidiarietà”, nell’ambito dell’attuale ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020, tramite un sistema di governance multi-attore e multilivello capace di concretizzare una programmazione pubblico-privata. Questo ci permette – ha aggiunto Amenta – di poter accedere a fondi comunitari diretti, senza passare dalle lungaggini e dai freni che in questi anni sono arrivati da una Regione che nella proposta di ripartizione della programmazione fatta, ha tagliato fuori ben 308 Comuni. Alcuni di questi Comuni, che abbiamo già sperimentato l’esperienza di mettere insieme le forze, con gli strumenti che ci siamo dati in questi anni come il Gal Natiblei, il GAT transnazionale EuroMed con Malta, o lo SCE, società transnazionale con realtà mediterranee, da Malta alla Tunisia, abbiamo deciso di continuare a disegnare il nostro sviluppo partendo dalle produzioni di qualità, dal patrimonio culturale ed ambientale. Per questo diamo vita ad uno strumento riconosciuto dall’Europa che è la Federazione delle Municipalità Iblee, in quanto espressione di un’area vasta, sfruttando le esperienze e la vasta progettazione che in questi anni con gli strumenti che ci siamo dati, con la collaborazione delle Università e dei Centri di ricerca. Oggi siamo in grado di creare sistemi di sviluppo, o meglio ancora modelli di sviluppo, per migliorare la qualità della vita delle nostre popolazioni. Siamo in grado di progettare in tutti i settori, come abbiamo già fatto, e vogliamo uscire fuori dall’ottica delle “singolarità” che non portano a nulla, per dare un valore collettivo alle nostre azioni. Non a caso il nostro progetto di riutilizzo, ad esempio, del “pastazzo” degli agrumi, quello che si scarta, interessa ben 74 mila aziende in tutta la Sicilia e rappresenta un sostegno non indifferente all’attuale crisi del settore. Per questo – ha concluso Paolo Amenta – abbiamo chiesto all’on. Giuffrida, proprio per il suo ruolo di componente delle Commissioni Agricoltura e delle Regioni, di sostenere questo progetto di sviluppo».
Un sostegno al quale l’on. Michela Giuffrida non si è sottratta, ritenendo valido e in linea con le direttive comunitarie il progetto di area vasta che la Federazione delle Municipalità Iblee si è data, uscendo dall’ottica localistica per avere una visione più larga dello sviluppo del territorio, in particolare in settori trainanti quali l’agroalimentare, il turismo, la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, e dell’innovazione.
«Il concetto di macroregione – ha sottolineato l’on. Giuffrida, che tra l’altro ne è anche relatrice – deve essere il modello di sviluppo dalla quale partire. Questo è un territorio ricco, dai beni culturali alla filiera agroalimentare e della pesca, che può dare una svolta al proprio futuro. Bisogna però fare in fretta, dobbiamo recuperare quella tempistica che vede altre Regioni ed altri Stati membri già in un percorso avanzato mentre in Sicilia devono essere ancora emanati i bandi. La strada dell’accesso ai fondi diretti, che mette in relazione direttamente l’Unione Europea con le macro realtà come quella che questa mattina qui viene presentata è una strada percorribile, che mi sento di condividere e di sostenere. Bisogna – ha suggerito l’on. Giuffrida – approntare una piattaforma di progetti validi, ben articolati, che si confrontano direttamente con le Commissioni. Così come bisogna lavorare per un marchio che valorizzi i siti Unesco, presenti anche in questa realtà. E qui non mancano le idee, le professionalità, così come la concertazione che in questi anni avete creato nel territorio, e il sistema di Rete, che è fondamentale. I fondi che l’UE ha messo a disposizione anche in questa programmazione sono tanti e la Sicilia, a differenza del passato, ha un ulteriore supporto, quello della risoluzione sull’insularità, su cui ho lavorato assieme ad un collega della Sardegna, e che è stata finalmente approvata dal Parlamento Europeo. Il modello di sviluppo che questo territorio omogeneo si è dato ha bisogno da subito di mettersi in mostra e di confrontarsi direttamente con le realtà estere e comunitarie, con le Commissioni UE, per questo dobbiamo pensare ad un evento a Bruxelles. Anche perché nell’ottica europea, in futuro, saranno altra le emergenze da affrontare, come l’immigrazione o il terrorismo, e i fondi della coesione per questa area, dove la Sicilia ormai sosta da ben 25 anni, andranno sempre più a ridursi. Massima disponibilità, quindi – ha concluso l’on. Michela Giuffrida –, e il prossimo confronto può già essere l’occasione del Convegno che ho promosso per il 4 Marzo a Catania, dove illustrerò i dettagli di un regolamento relativo ai fondi diretti, che finanzia sino all’80% a fondo perduto i progetti di promozione dei prodotti agricoli di qualità».
Dopo il contributo dell’europarlametare catanese, sono seguiti alcuni interventi di condivisione dello strumento federativo e di accesso ai fondi comunitari diretti, da parte dei sindaci, del direttore dell’Agenzia di Sviluppo, Sebastiano Di Mauro, di alcune strutture di ricerca e studi, come il Cedoc e l’Agrobio e Pesca Ecosostenibile, partner nei progetti del Gal Natiblei, e di imprenditori presenti all’incontro.