A rischio la tenuta della raffinazione nella zona industriale di Priolo, Lukoil come Versalis potrebbe cedere gli impianti

lukoil_rifornimentoPRIOLO – C’è preoccupazione nel mondo sindacale siracusano per le recenti dichiarazioni dei vertici di Lukoil il colosso petrolifero russo che possiede Isab, compresi gli impianti di Priolo.

Secondo quanto dichiarato  dal numero uno di Lukoil,  Vagit Alekperov, a Rbc, la multinazionale sarebbe pronta a cedere i propri impianti in Europa, ritenuti non strategici, considerato che negli ultimi anni “ci stiamo concentrando principalmente sull’esplorazione, lo sviluppo di giacimenti di petrolio e gas“.

Un campanello d’allarme per l’area industriale di Priolo, dove già Eni ha annunciato la vendita di Versalis. Significherebbe di fatto lo svuotamento di quello che era il petrolchimico più grande d’Europa, con la caduta della raffinazione e dei livelli occupazionali.

Un allarme che è stato subito raccolto dalle organizzazioni sindacali che chiedono l’immediato intervento delle istituzioni, ad iniziare dalla Regione, non sempre molto attenta alle problematiche del lavoro e dell’economia dell’isola, in particolare in questa fase di grande fibrillazione della politica regionale, dove però la disoccupazione giovanile va oltre il 60% e quella generale molto oltre il 30%.

«È il più grosso e importante stabilimento – afferma Paolo Zappulla, segretario generale della Cgil di Siracusa – e saremmo maggiormente indiziati, secondo queste indiscrezioni. Bisogna alzare il livello di attenzione, perché così si metterebbe in discussione la più grossa raffineria in Italia e la tenuta e il fulcro dell’intero polo industriale siracusano, considerata anche la cessione di Versalis da parte di Eni. Istituzioni e politica, a partire dalla Regione, chiedano conto di quanto sta succedendo, anche perché Crocetta al suo insediamento ricevette i responsabili Lukoil che promisero investimenti importanti, e questo non sta succedendo. Qual è, quindi, il progetto per Priolo?“.

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