FRANCOFONTE – Lo scorso fine luglio era stata, ancora una volta, come già altre volte nel passato, obiettivo di vandali, che non conoscendo il valore del “sapere”, la bellezza e l’entusiasmo che suscita il “conoscere”, ne avevano imbrattato i locali, distruggendo suppellettili e strumentazioni, tentando di violentare l’integrità della Cultura, quella che costruisce futuro e rende “liberi le menti”.
Oggi, la scuola media “E. Fermi” di via Europa a Francofonte, nel quartiere San Francesco, dove sono cresciuto e vissuto per tanti anni, al contrario, è diventata, come nel passato, presidio di impegno civile e di legalità.
«Non potevamo stare a guardare. È la nostra scuola». Queste le parole di Giuseppe Sacco, uno dei tanti francofontesi che, rimboccandosi le maniche, si sono stretti alla alla scuola e alla sua giovane dirigente, Antonella Frazzetto, collega giornalista, per ridare vita a quello che in quel quartiere, nella città di Francofonte, è e resta uno spazio indelebile di apprendimento e di formazione per questa e per le future generazioni, così’ come lo è stato per le nostre e per quelle ancora prima.
Così ieri, prima della riapertura del nuovo anno scolastico, accanto a Giuseppe, che ha donato il materiale per la tinteggiatura delle parte dell’edificio “violato”, e che nel ’97 partecipò da alunno al campo di lavoro per la ricostruzione della scuola dopo l’incendio, ad alzarsi le maniche e a sporcarsi le mani, c’erano la società civile, la scuola, il Comune con in testa il sindaco Salvatore Palermo, le associazioni, le parrocchie, gli scout, le famiglie e gli alunni.
Insieme protagonisti di quella che la mia amica Antonella chiama “rinascita”, il “miracolo della via Europa”.
«La gara di solidarietà ha visto scendere in campo l’intera comunità della Francofonte “onesta” – afferma Antonella Frazzetto – per ricostruire un luogo che da oggi può considerarsi simbolo di rinascita. Sulle macerie della brutalità del raid si impongono i germogli di una cittadinanza attiva che affonda le proprie radici nel sentito “I care”, “mi interessa”, “mi sta a cuore”, che è da sempre il motto della scuola di via Europa. Ed è da sempre l’opposto del “non mi compete”, “non mi interessa”. La scuola, il Comune, i volontari delle associazioni, gli scout, le parrocchie, le famiglie, gli alunni sono i protagonisti di quello che si può definire il “miracolo della via Europa”. Tutti uniti per affermare il rispetto del bene comune nel superare insieme le difficoltà e testimoniare l’impegno civile, al di là di ogni retorica. Nell’esprimere la mia gratitudine a tutti – conclude la Frazzetto – auspico che sia l’inizio di un rinnovato impegno per la valorizzazione di un luogo, l’edificio di via Europa, che deve tornare a essere il centro dello sviluppo e della formazione dei cittadini di Francofonte».
Sarà questo senso comune per un “bene comune”, la migliore risposta al dibattito che l’altra sera (la discussione, come avevamo scritto erroneamente in un primo momento, non è stata “rinviata“, d’altra parte non è che arrivino informazioni o comunicati, neanche dalle opposizioni), è stato fatto in Consiglio comunale, seppur ad un mese di distanza dai fatti nonostante le richieste dell’opposizione, proprio sugli atti vandalici nella scuola media del quartiere San Francesco, nel corso del quale sono state avanzate anche delle proposte, ancora dalle opposizioni, per sostenerne il ripristino e la sicurezza, come la donazione del gettone di presenza 2016 dei consiglieri e il 50% dell’indennità degli amministratori alla scuola.
Un dibattito “limato” però quello fatto, perchè la grande assente in quella sede istituzionale, che è il Consiglio comunale (spero nessuno me ne voglia, non volendo scatenare un dibattito su FB), è stata una approfondita analisi sul grande problema della “sicurezza“, non solo per la scuola o altre strutture, ma complessivamente nella città.
Era questo lo spirito del “rinvio” di un qualcosa di cui invece si dovrebbe parlare per cercare le giuste soluzioni e gli interventi necessari, a garanzia della serenità dei cittadini.
Nessuno voleva offendere nessuno, nè tantomeno suscitare indignazione, piuttosto si vuole guardare oltre la piazza virtuale dei social.
Facendo prevalere quel senso di comunità che ne è la vita, si è così evitato di fare morire il più grande laboratorio culturale e formativo, qual è la scuola, che ci rende curiosi, critici e cittadini attivi.
Da Consigliere Comunale che si è battuto sin dal 1′ agosto per convocare la seduta su questo argomento ed essendo intervenuto al consiglio fino al punto che il Presidente mi ha tolto la parola perché parlavo da troppo tempo, mi indigno fortemente nel leggere le false notizie riportate
Carissimo Gaetano, alcune tue informazioni non sono veritiere, ma non certo per tua responsabilità. Mercoledì sera in consiglio comunale è scoppiata una bagarre ordita, a mio modesto parere, per evitare che si facesse in aula una analisi più puntuale sulla vicenda e sulla questione della sicurezza urbana im generale, proprio partendo dalla coscienza civile e non politica e nella esaltazione di quel senso di comunità, a cui ti sei appellato nell’articolo. Di fatto l’a.c. non ha rinviato l’argomento ma, con un deplorevole ed ingiustificabile comportamento, ha persino evitato che la discussione in aula si svolgesse secondo i canoni del libero e democratico confronto tra le opposte parti politiche. La presidenza ha più volte impedito materialmente il dibattito sul tema della sicurezza, che non esime dai suoi esiti anche la scuola, quale luogo di crescita della città, togliendo la parola ai consiglieri di opposizione e rivolgendosi con toni duri persino contro il ristretto pubblico in aula, che alla fine ha contestato la conduzione del consiglio ed ha criticato la mancanza di risposte compiute da parte della maggioranza consiliare. Il senso comune per il bene comune non puó risiedere nella demagogia di certe dichiarazioni rese dall’a.c., spesso con toni di sufficienza, riguardo alla condizione di disagio sociale culturale ed economico di questa travagliata e agonizzante città. L’impegno spontaneo per il restauro della scuola, per quanto pregevole, lascia tuttavia l’amaro in bocca di quanti invece esigono un impegno concreto e fattivo, con onestà e trasparenza, da parte di coloro che sono stati chiamati ad amministrare e progettare per il bene della comunità, per la tutela dei beni comuni.
Nello Russo
Segretario Nazionale SILPoL
Sindacato di Polizia Locale
Da Consigliere comunale subito dopo gli atti vandalici,ho chiesto insieme ad altri colleghi consiglieri un consiglio comunale aperto e urgente. Solo per ieri 31 Agosto il consiglio è stato convocato e si ė riunito trattando l’argomento: abbiamo subito chiesto il prelievo del punto riguardante gli atti vandalici, ma è stato bocciato dalla maggioranza, l’argomento successivamente è stato comunque trattato, votando un’atto di indirizzo politico, proposto dai consiglieri di opposizione, che si sono impegnati a devolvere i gettoni di presenza di tutto il 2016 per i lavori e la sicurezza dell’ istituzione scolastica. Ritengo opportuno che l’articolo che contiene notizie false debba essere modificato alla luce della verità resa dai presenti in consiglio comunale. Resto comunque a disposizione se il vostro giornale volesse ulteriori chiarimenti.
Da cittadino presente al Consiglio Comunale, confermo che l’articolo contiene delle inesattezze poichè, come già riportato nei commenti precedenti, il dibattito sulle vicende che hanno reso protagonista la sicurezza della scuola e dell’intera comunità di Francofonte è stato limitato e inizialmente contrastato con una votazione mirata a rinviarlo alla settimana successiva dall’amministrazione comunale e dalla sua maggioranza presente in Consiglio Comunale.
L’argomento è stato poi affrontato in sostituzione degli altri due punti all’ordine del giorno privi dei pareri delle commissioni che non erano state convocate in tempo.
E quindi, si è potuto procedere al dibattito sugli atti vandalici ma i tentativi di affossare la discussione ed il confronto sono stati innumerevoli, da parte della Presidenza del Consiglio, tanto che è stato anche spento il microfono al consigliere Pisano interessato ad approfondire l’argomento sulla sicurezza generale nel nostro Comune.
Cordiali saluti
Paola Cassese
<(Free Journal) – Non vorrei sbagliarmi, ma tutti i commenti, che ringrazio, non fanno altro che confermare quello che ho scritto, ovvero che il dibattito sul grande tema della “sicurezza” è stato “limato”: …”Un dibattito “limato” però quello fatto, perchè la grande assente in quella sede istituzionale, che è il Consiglio comunale … è stata una approfondita analisi sul grande problema della “sicurezza“, non solo per la scuola o altre strutture, ma complessivamente nella città“… Cambia certamente il modo di esprimersi di ognuno di noi, ma il nocciolo della questione credo che l’articolo l’abbia toccato, seppur tra i tanti silenzi, nei quali è difficile navigare. Se è una colpa o una “inesattezza” averne parlato, ne prendiamo atto, e lasciamo i silenzi.
G. G.