Elezione del governo dei Liberi Consorzi, Ezechia Paolo Reale preoccupato del silenzio che giocherebbe a favore del PD

Ezechia Paolo Reale
Ezechia Paolo Reale

SIRACUSA – A fine novembre, il 20, tra mille problemi non ancora risolti, ad iniziare da quelli finanziari dopo i mancati trasferimenti di Stato e Regione che li pongono ad un passo dal default, i Liberi Consorzi Comunali, le ex Province regionali, saranno chiamati al voto per eleggere gli organismi di governo, dopo tre anni di commissariamenti per la nota rivoluzione “abortita” del governatore Crocetta, che tre anni addietro, appunto, nella foga di abolire le Province senza un progetto ben chiaro, ha portato la Sicilia a restare al palo rispetto al resto dell’Italia.

Quelle di fine novembre, dunque, saranno elezioni di secondo livello, ovvero riservate non ai cittadini ma ai loro rappresentanti, sindaci e consiglieri comunali.

Nonostante i richiami di AnciSicilia ai governi nazionali e regionali per ridare “linfa” a questi enti intermedi dimenticati, che dovranno ancora occuparsi di edilizia scolastica, manutenzione, viabilità e servizi ai disabili, oggi messi in forse dalla mancanza di fondi, minacciando di non presentare candidature, la fibrillazione nelle forze politiche, ma soprattutto in gran parte di sindaci e consiglieri comunali, è forte.

Saranno loro, infatti, a votare e ad essere eletti alla guida delle vecchie Province. Forti le “pulsazioni” anche in quella che appare la più problematica delle ex Province, dove i dipendenti da quattro mesi aspettano gli stipendi, e dove il commissario regionale per non rischiare il dissesto finanziario, a causa proprio dei mancati trasferimenti di stato e Regione, ha proposto la vendite del patrimonio immobiliare, dal Cinema verga al Carcere Borbonico, all’autodromo di Pantanelli ad alcuni capannoni.

Pulsazioni silenziose, però, quelle che secondo il portavoce di “Progetto Siracusa”, l’avvocato Ezechia Paolo Reale, caratterizzerebbero questo appuntamento elettorale, con il rischio di lasciare all’unico partito organizzato del territorio, il PD, con cui hanno aperto il dialogo Udc, Ncd e Sicilia Futura, tutti gli spazi che questo momento offre, soprattutto per guidare l’ente di via Roma a Siracusa.

Di questo, in particolare, si dichiara preoccupato l’ex candidato a sindaco di Siracusa, ed ex assessore regionale all’Agricoltura della giunta Crocetta, che chiama a raccolta tutti i “non allineati” e i movimenti.

«Sarà una scelta che la politica ha discutibilmente sottratto ai cittadini e demandato ai loro rappresentantiafferma Ezechia Paolo Realema non per questo deve necessariamente esaurirsi in squallide manovre di palazzo. Eppure, a pochi giorni dalla scadenza della presentazione delle liste elettorali uno strano silenzio avvolge l’importante scadenza. In provincia c’è un solo partito organizzato ed autosufficiente per presentare una sua lista e fare eleggere, in assenza di alternative, solo i suoi rappresentanti. Se i movimenti indipendenti e non allineati non avranno la capacità di organizzarsi, i loro rappresentanti, e quindi anche i cittadini che rappresentano, avranno la sola scelta di quale corrente del PD votare.  Io non sono né sindaco né consigliere comunale e, quindi – aggiunge Reale -, non posso ambire ad essere eletto nel direttorio del Libero Consorzio. Per questo, però, credo che il mio appello, libero da ambizioni personali, possa giungere più forte e più chiaro. Chiedo ai sindaci ed ai consiglieri comunali, eletti in liste indipendenti e non allineate al PD, di dare una possibilità alla democrazia ed ai tanti cittadini che rappresentano: incontratevi, superate le differenze e portate la voce di quei cittadini, e non quella dei palazzi e dei partiti, all’interno del Libero Consorzio. La politica ha sottratto ai cittadini questa scelta consegnandola ai partiti.  I movimenti indipendenti e non allineati possono restituire al sistema una piccola porzione della democrazia sottratta. Basterà superare egoismi ed interessi personali – conclude Ezechia Paolo Reale – e cercare una strada condivisa su una politica comune in materia di ambiente, assistenza, viabilità, istruzione che sia fatta nell’interesse dei cittadini che rappresentate. Non consegnate, con l’indifferenza e l’inazione, ai partiti questa parte importante della vita dei cittadini che rappresentate».

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