I partiti politici e le “correnti”. Il caso dei supereroi

Autorevoli esponenti nazionali del Movimento 5 Stelle

Le “correnti”, agli arbori, erano un espressione democratica della dialettica interna dei partiti politici, pian piano hanno subito un assoluta degenerazione diventando delle vere e proprie zavorre per la democrazia.

Una parte, all’interno del partito, si organizza allo scopo di imporre la propria linea politica e di ottenere posti ed incarichi per i propri membri. Pian piano la linea politica è scomparsa e l’unico obbiettivo delle “correnti” è diventato quello di acquisire spazi di potere.

Bene, come si poteva immaginare, e su questa rubrica si è scritto molto, anche il partito dei supereroi, denominato Movimento 5 Stelle, ha le sue correnti.

Diciamolo meglio, le ha sempre avute, ma con l’aumentare del potere e soprattutto con la prospettiva della guida della nazione, la loro esistenza è divenuta di dominio pubblico, al punto che il capo-padrone-garante Beppe Grillo è dovuto intervenire, nella qualità di capo-padrone-garante, per avvertire la comitiva, esternando un chiaro messaggio: “In M5S non ci sono correnti”.

Ebbene, è utile evidenziare che neppure un capo-padrone-garante, capace di accentrare a se tutti i super poteri dei supereroi, può “andare contro natura”, e fermare l’ascesa delle correnti. Una legge non scritta che “colpisce” tutte le organizzazioni che ambiscono alla conquista del potere, una specie di “Legge ferrea dell’oligarchia” (Robert Michels).

Le “correnti ci sono state, ci sono e ci saranno non si possono “chiudere” neppure con un provvedimento dall’alto. Non ci riuscirono neppure Mussolini ed Hitler… pensa un po’ se può riuscirci un comico, che fa ridere sempre meno.

Esiste un unica modalità con la quale si può eliminare la formazione delle correnti interne ai partiti ed è l’assenza del potere. Se si vogliono evitare le degenerazioni dei partiti, basta una sola regola, nuova, assolutamente inedita: la non candidabilità alle elezioni. L’unico obbiettivo è la discussione dei problemi.

Ecco, questa è un idea per cambiare la politica, per ripensarla “nuova”.

Sembra strampalata… non siamo abituati a considerare l’eventualità di discutere i problemi sul merito, senza scontrarci sulla conquista del potere.

La società civile si organizza come un Movimento Cinque Stelle, senza supereroi ed eroine smaniosi di comandare, di raggiungere il potere.

La diversità dei Cinque Stelle non esiste è solo un “competitore” per il potere, il quale, per conquistare il consenso del popolo, millanta superiorità planetarie sotto forma di stelle… ma è solo un modo per veicolare il messaggio del potere.

Fermo il resto.

Ripensare la politica è la chiave per cambiarci e cambiare.

 

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