L’appuntamento è per sabato 26 gennaio alle ore 11:30 sulla costa siracusana, nella rada di Santa Panagia, per far sentire alla Sea Watch 3 e al suo carico di esseri umani, tutto il calore dell’accoglienza che Siracusa, la sua provincia, la Sicilia intera, hanno già dimostrato ieri con la disponibilità data dal sindaco del capoluogo aretuseo, Francesco Italia, di voler aprire il porto della città di Archimede e di accogliere, assieme alla Curia e alla tante Associazione, i 47 migranti salvati sabato scorso dalla Ong nel Mediterraneo.
Da ieri sera l’imbarcazione della Ong tedesca si trova alla fonda nella rada tra Augusta e Siracusa, a riparo dal mare grosso con onde altissime e vento gelido che l’avrebbe messa a rischio nella navigazione.
Mentre i vicepremier del governo gialloverde antiaccoglienza, Di Maio e Salvini, continuano a ripetere che la nave deve fare rotta verso Marsiglia e che l’Italia potrà garantire loro solo supporto medico e sanitario qualora ne avessero bisogno, senza che nessuno a bordo metta piede a terra.
A terra invece li vogliono i tanti, tra questi molti sindaci siciliani, che da ieri si sono stretti in un abbraccio ideale con la Sea Watch 3 e i 47 extracomunitari, tra di loro anche donne e bambini, che difficilmente potranno affrontare le temperature rigide e le avversità climatiche di questi giorni.
E proprio i bambini, in particolare i minori non accompagnati, il procuratore della Repubblica per i Minori di Catania, Caterina Ajello, ha chiesto per iscritto ai ministri degli Interni e delle Infrastrutture, al procuratore generale di Catania, al presidente del Tribunale dei Minori, al prefetto e al comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, all’Autorità garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza e all’ufficio del difensore dei Diritti dei Bambini presso Palazzo Vermexio, vengano immediatamente fatti scendere per essere ospitati nelle apposite strutture per minori stranieri non accompagnati, come vuole la normativa.
A segnalare la presenza a bordo di bambini e di minori non accompagnati è stato il difensore dei Diritti dei Bambini di Siracusa, l’avvocato Carla Trommino: « Sentono freddo e sono preoccupati perché il mare ingrossa e non c’è posto per tutti all’interno».
“Atteso che i suddetti
minori si trovano in territorio dello Stato italiano e specificatamente nel
distretto di competenza di questa procura della Repubblica per i minorenni –
scrive il procuratore Ajello – la tutela
dei loro diritti deve essere assicurata da questa autorità giudiziaria”.
“Evidentemente
tutti questi diritti vengono elusi a causa della permanenza dei suddetti minori
a bordo della nave – continua il procuratore – poiché quantomeno non possono beneficiare di strutture di accoglienza
idonee e sono costretti a permanere in una condizione di disagio sino a quando
la situazione politica internazionale non sarà risolta, con grave violazione
dei loro diritti“.
“Tutto
ciò premesso – conclude – dovendo
questa procura avviare apposito procedimento civile si chiede che i
minorenni extracomunitari a bordo della nave Sea Watch 3 possano sbarcare per
essere collocati nelle apposite strutture per minori stranieri“.
Un braccio di ferro inspiegabile quello intrapreso dal governo italiano proprio alla vigilia della Giornata della Memoria che ci ricorda la Shoah, le discriminazioni razziali e l’attacco all’umanità da parte del nazifascismo, di cui oggi bisogna impedire il rigurgito.
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