A 35 anni dall’uccisione per mano mafiosa, il 5 gennaio 1984, a Palazzolo Acreide, sua città natale, si ricorda il giornalista, scrittore e drammaturgo Giuseppe Fava, fondatore e direttore de “I Siciliani”.
“Il vizio della Memoria”, questo il titolo dell’appuntamento che si terrà il 2 febbraio 2019 nella cittadina iblea, promosso come ogni anno dal Coordinamento Fava e dalla Fondazione Fava , con la collaborazione dell’associazione culturale Dahlia, il patrocinio del Comune di Palazzolo, Assessorato Turismo e Politiche Giovanili, e dell’Associazione Palazzolese Antiracket.
Un momento per rinnovare la memoria sull’opera e l’impegno di Pippo Fava, sotto la cui direzione al “Giornale del Sud” (1980-81), personalmente ho potuto avere, assieme a tanti “carusi”, l’opportunità e la fortuna di “imparare” (anche se non si finisce mai di imparare) il mestiere di giornalista da questo grande maestro (“Io ho un concetto etico del giornalismo…” leggi) , quando ancora, scarpinando e cercando dietro ogni notizia, si potevano raccontare i fatti e le verità che li segnavano.
L’appuntamento palazzolese sarà caratterizzato dalla consegna dell’ormai decennale Premio Giuseppe Fava “Giovani”, dedicato anche all’impegno di giovani giornalisti italiani. Particolare importanza sarà rivolta quest’anno, come già il precedente, alla sensibilizzazione degli studenti sull’educazione alla legalità e alla testimonianza dell’esperienza di altri giovani che, attraverso l’informazione, per la legalità danno il loro contributo nel raccontare gli avvenimenti e le trasformazioni della società.
E il Premio Giuseppe Fava “Giovani” quest’anno verrà assegnato alla giornalista Alessia Candito, giornalista professionista calabrese che collabora con l’Espresso e Repubblica, accompagnato da due menzioni che andranno a Stefania D’Ignoti, giornalista freelance di grande prospettiva, che lavorato presso La Stampa e studiato presso Columbia Journalism School, e il siracusano Massimiliano Perna, quest’ultimo anima del blog www.ilmegafono.org, autore in collaborazione con Marco Feliciani e la regista Alina Nastasa, del documentario “57 Quarto Oggiaro – Milano rinasce a nord-ovest“, e in questi giorni impegnato sulle coste della Targia a Siracusa, nei presidi per chiedere l’approdo della Sea Watch 3 e lo sbarco del suo carico di esseri umani (47 giovani migranti tra questi 13 minori).
E di emigrazione si parlerà nell’aula consiliare di Palazzolo Acreide, alle ore 17:00, dopo la proiezione di un breve filmato di fava e le letture delle pagine finali del romanzo del giornalista e scrittore palazzolese “Prima che vi uccidano”, nel dibattito moderato da Natya Migliori con Francesca Andreozzi, Alessia Candito, Stefania D’Ignoti, Massimiliano Perna, e gli interventi di Mariagrazia Minio e Clemente Cipresso, presidente e direttore responsabile della rivista internazionale artistico-letteraria Ars Magistris.
Nel corso della serata saranno inoltre consegnati i premi ai vincitori della prima edizione della mostra di pittura e fotografia “I vicoli di Fava”. Conclude l’incontro il musicista Giuseppe Giuffrida.
Nella mattinata, invece, alle ore 9:30,
nel salone dell’ex Biblioteca comunale, incontro con gli studenti sul tema: “Da
Giuseppe Fava ai nostri giorni. I nuovi “carusi”. Proiezione di un documentario
di Pippo Fava e incontro dibattito con i giornalisti Alessia Candito, Stefania
D’Ignoti e Massimiliano Perna.
Alessia Candito – Premio G. Fava Giovani 2019 – Giornalista professionista, dopo tanti anni da free-lance in giro per Europa, America Latina e Medio Oriente, è tornata in Calabria per mettere professionalità ed esperienza al servizio della sua terra. Scrive per il giornale Corriere della Calabria, dalle cui colonne racconta quello che succede, e molti preferirebbero che non si venisse a sapere, nella martoriata città di Reggio Calabria, collabora con l’Espresso e Repubblica. Il suo primo libro, “Chi comanda Milano“, è stato rieditato in versione aggiornata dal Sole24Ore e inserito nella collana OraLegale. La giornalista è stata minacciata a seguito della pubblicazione di alcuni servizi sul giornale per cui lavora. Per questo la Questura di Reggio ha deciso di adottare misure di sicurezza nei confronti della cronista e della sua famiglia.