SIRACUSA – Il presidente provinciale di Confagricoltura, Massimo Franco, saluta positivamente la decisione dei giorni scorsi del Consiglio comunale di Noto di ridurre di 3 punti l’Imu sui terreni agricoli, passando l’imposta dal 7,6 al 4,6, sfruttando la facoltà di aumentare o diminuire di 3 punti in autonomia la predetta aliquota.
D’altra parte, ricorda Massimo Franco, lo stesso presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha ammesso l’errore del governo sull’Imu dei terreni agricoli, riaprendo di così il confronto su un provvedimento che ha avuto un iter faticoso in parlamento, col via libera, neanche un mese fa, grazie all’ampliamento dei comuni montani esentati passati da 1.498 a 3.456, per un gettito totale stimato a 260 milioni di euro, di cui solo circa 20 milioni a carico di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.
“Ci metteremo le mani e certamente per il 2016 vi porremo rimedio“, è quanto ha assicurato il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia.
«Confagricoltura lo ha sempre sostenuto – ha commentato Massimo Franco – “una tassa iniqua, perché colpisce beni strumentali e quindi la produttività delle aziende agricole”. Doppiamente iniqua perché applicata o esentata in maniera variegata sul territorio nazionale senza nessun senso economico e di valore. Anche nella nostra provincia qualcosa si muove, come dimostra la decisione del Comune di Noto di ridurre l’aliquota di 3 punti».
Il presidente provinciale di Confagricoltura, ribadendo il lavoro svolto in questi mesi con i vari Comuni della provincia, con un intenso dialogo per condividere soluzioni sostenibili sull’applicazione dell’Imu, plaude pertanto alla decisione del sindaco Bonfanti e dell’assessore Sammito.
«La delibera fatta è anche la dimostrazione che i bilanci comunali si possono fare rispettando il lavoro e l’impegno degli agricoltori e dei cittadini in generale – conclude Massimo Franco -. Grazie anche ai consiglieri presenti che hanno votato l’atto per me un apripista per gli altri Comuni e una presa di coscienza seria del Governo nazionale sulla totale abrogazione dell’Imu».
