Mentre qualcuno vorrebbe ricreare il “minculpop”, per controllare come un tempo ormai passato, non tanto la cultura e la propaganda fascista, ma l’operato dei giornalisti, quindi la loro libertà e autonomia nel confezionamento delle notizie, con il compito di decidere quali siano le “bufale” o meno, ci piace ricordare, oggi, chi per quella libertà di scrivere e fare informazione per i propri lettori o ascoltatori, con onesta ed etica professionale, mantenendo sempre la schiena dritta, è morto. Leggi tutto “Nel ricordo di giornalisti dalla “schiena dritta”, Pippo Fava e Peppino Impastato, che non raccontavano “balle””
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Il 9 maggio 1978, la mafia uccideva Peppino Impastato. Impegno e modello di antimafia mai scalfito dal tempo
Quel 9 maggio del 1978 la mafia di Cinisi, quella al comando del boss Tano Badalamenti, con le solite complicità anche istituzionali, voleva far credere agli italiani, all’opinione pubblica, che quel giovane comunista che ogni giorno la combatteva e scherniva il padrino dai microfoni di Radio Aut, fosse un terrorista rosso, dilaniato dal suo stesso tritolo che voleva piazzare, per compiere un attentato, lungo i binari ferroviari. Leggi tutto “Il 9 maggio 1978, la mafia uccideva Peppino Impastato. Impegno e modello di antimafia mai scalfito dal tempo”
“La mafia è una montagna di merda”, ricordando Peppino Impastato. Nel 37° anniversario Siracusa gli dedica una strada
SIRACUSA – “La mafia è una montagna di merda, distrugge la bellezza e nega la dignità umana”. È quello che pensava Peppino Impastato, di cui oggi ricorre il 37° anniversario dell’uccisione, avvenuta nello stesso giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro, quando aveva appena trent’anni, il 9 maggio del 1978 a Cinisi, la sua città, fatto a pezzi con il tritolo sulla linea ferrata Palermo-Trapani per ordine del clan di Badalamenti e Palazzolo. Leggi tutto ““La mafia è una montagna di merda”, ricordando Peppino Impastato. Nel 37° anniversario Siracusa gli dedica una strada”