Il 21 gennaio 1921 a Livorno nasceva il PCI, il più grande Partito Comunista d’occidente
21 gennaio 1921 – 21 gennaio 2021
Nasceva 100 anni fa a Livorno ad opera della componente comunista del Partito Socialista guidata da Bordiga, Gramsci e Terracini, il Partito Comunista d’Italia, divenuto poi nel 1943 PCI, il più grande Partito Comunista d’occidente.
Una storia gloriosa, di ideali, impegno e passione, per il riscatto dei più deboli e delle masse lavoratrici, in prima linea contro il nazifascismo, la conquista dei diritti, la giustizia, la difesa delle libertà e della Costituzione italiana che contribuì a scrivere.
La caduta del muro di Berlino e le scelte di alcuni ne cambiarono la storia futura, disperdendone il prezioso e ricco bagaglio politico e culturale, recidendo radici uniche impregnate di coraggio, lotta e valori democratici, che nessuno potrà cancellare dal cuore di chi quella storia ha incrociato e quel percorso ha vissuto.
Il tribunale di Napoli ha scritto: “il M5Stelleè un partito come gli altri”.
Lo sapevano tutti. Tranne loro.
Bene, gli eroi e le eroine a Cinque Stelle, sin dall’inizio dell’avventura, si sono presentati millantando eccezionali super poteri, tra cui l’immunità agli intrighi del potere.
Si sono “sciarriati” per le poltrone.
Ecco, si erge l’universale. “Litigare sulle poltrone” è umano, però, prima ne occorre la disponibilità.
A questo inarrestabile processo di normalizzazione e della conseguente frantumazione dei super poteri, il grillino medio, nella rete e nelle piazze, risponde “ma come gli altri partiti hanno gli indagati, e tutta la stampa interplanetaria, venduta e corrotta, nonché protettrice dei disonesti, concentra le sue prime pagine sui problemi interni del movimento”.
A parte che non possiamo parlare sempre di “fine del mondo”, ma anche qui vale lo stesso discorso di prima.
Così come per litigare sulle poltrone si presuppone la loro esistenza, allo stesso modo per essere indagati, in Italia, basta occupare un ruolo di potere nella politica.
“Governando ci si sporca le mani”, citazione Filippo Nogarin, sindaco pentastellato di Parma. No di Livorno o era di Quarto?
Il rapporto con il potere, qualsiasi potere, logora, corrompe l’uomo, qualsiasi uomo.
Non è cambiando gli uomini che risolviamo il problema, quanto cambiando il nostro rapporto con il potere.
Detto questo, per “onestà” occorre aggiungere, che tra tutti i “popoli sovrani”, quello a 5 Stelle, sotto questo aspetto, agli arbori, si avvicinava alla condizione ideale, oggi per spirito di emulazione, anch’esso si sente in possesso di super poteri.
Com’era prevedibile, essendo un partito come gli altri, smanioso di conquistare il potere, sussiste la solita regola. Maggiore è il potere conquistato dai rappresentanti, minore è l’incidenza del popolo, fino ad azzerarsi.
Il resto va da se, nulla di nuovo, una storia che si ripete.
A Livorno, la titolare di una libreria ha affisso un avviso in vetrina: “In questa libreria non vendiamo il libro di Francesco Schettino”. Leggi tutto “I libri fanno compassione”