Il pomo della discordia è l’Italicum

Il Giudizio di Paride di Pieter Paul Rubens
Il Giudizio di Paride di Pieter Paul Rubens

Ilmito del pomo” si catapulta con mirabile precisione sul nostro caso.

Ebbene, la discordia si consuma su una mela lanciata da Matteo sugli scranni parlamentari dove si stava celebrando il banchetto sulla riforma costituzionale, a cui nessuno volle partecipare.

Nella mela scrisse “al più forte”. Convinto che fosse lui.

Ma ecco la realtà, apparecchiata per distruggere il mito e trasformarlo in una favola,  “… la volpe, furba e presuntuosa… verificata l’impossibilità di prendesi la mela disse, che il frutto era ancora acerbo”.

Quella stessa mela, prima considerata “marcia” da Beppe ed i suoi compari, visto l’ottimo risultato, diventa piatto prelibato e sperano che “nessuno la tocchi”.

Si astengono dal giudizio sull’eventuale sostituzione, “sviando” la discussione sul primo piatto, quello della sostanza.

Però, questa volta la ramanzina di Alessandro Di Battista è perfetta “ma come, Matteo, prima ci hai messo la fiducia, e ora, che la mela non è buona per te, lasci decidere il Parlamento”.

Si continua a litigare, ogni scusa è buona. Difficile che si cominci a discutere.

Che poi questi nomi… prima il “Mattarellum”, poi il “Porcellum”, adesso “l’Italicum”,

ecco, cominciamo dai nomi, normali, magari italiani.

Però, non bisogna illudersi, la legge elettorale non è risolutiva. Possiamo avere il miglior sistema elettorale ed un imperfetto sistema politico, e viceversa.

Una legge è solo il contenitore, nel nostro caso di un contenuto che non c’è.

******

achille-tartaruga

Segui la rubrica Aporie”.

Brevi spunti di riflessione  sull’attualità politica,

da  leggere in un minuto

Entra nell’archivio

RSS
Follow by Email
Linkedln
Share