La politica? Aria fritta

Vincenzo De Luca – Roberto Saviano – Luigi De Magistris

La sceneggiata, tutta napoletana, tra Roberto Saviano e Luigi De Magistris esprime compiutamente il significato ultimo della politica italiana, sintetizzabile nel “nulla”, o per dirla con Vincenzo De Luca è solo “aria fritta”.

E’ accaduto che Saviano fa il Saviano, mentre De Magistris fa il Berlusconi.

Orbene, la polemica voluta dal sindaco partenopeo è soltanto un autodifesa del potere, quel tentativo di spiegare (a parole) che sta governando bene, mentre chi critica fa solo chiacchiere.

Esiste un precedente, nel 2010 fu Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio ad attaccare Roberto Saviano, responsabile di aver criticato l’azione di governo nella lotta alla mafia.

A quel tempo, a prendere le difese dello scrittore fu lo stesso De Magistris, europarlamentare di Italia dei Valori, collocato nel girone dell’opposizione, pronto a scagliarsi con ferocia inaudita su Silvio Berlusconi: “…apprendiamo che i supporter della mafia sarebbero gli scrittori come Saviano che, rischiando la vita, raccontano del crimine organizzato e della sua infiltrazione politico-istituzionale, scuotendo l’opinione pubblica e accendendo un faro di luce su questo cancro sociale”.

Purtroppo questa è la politica, solo aria fritta, convenienze elettorali, “raccattamento” di consensi.

Nel caso specifico c’è qualcosa in più.

Luigi De Magistris, oggi sindaco arancione al potere a Napoli, ieri europarlamentare di opposizione e l’altro ieri pubblico ministero al di sopra delle parti, è andato oltre, ha accusato Roberto Saviano di  consolidare il successo con gli spari.

Ora, per quanto questa affermazione nasconda una verità che riguarda l’intero blocco dei mass media, se a sostenerla è un ex pubblico ministero che, nell’esercizio delle sue funzioni, ha inquisito “la politica” (altra aria fritta), magari in buona fede, per poi prenderne il posto… c’è qualcosa che non va.

Per cui, ha ragione Vincenzo De Luca, che magari si esprime a colori, ma la sua sostanza è limpida come l’acqua. La politica è aria fritta, una rincorsa al potere, nel migliore dei casi fine a se stesso.

La colpa? Esiste un unico responsabile di tutta questa frittata dell’aria, una regia manifesta dell’intera sceneggiata: la “giuria popolare”, denominata Popolo Sovrano. Grillo è arrivato in ritardo, fuori tempo massimo.

Ebbene, il Popolo Sovrano fa paura, è un arma di distruzione di masse, malleabile, leccaculo, tornacontista, cinico, altrimenti non si può spiegare come il Codice Etico dei Cinque Stelle ottenga sulla rete il 91% dei consensi… come se non fosse accaduto nulla in questi anni.

Eppure, l’unico chiodo fisso dell’intera baraccopoli rimane cambiare le persone che gestiscono il potere, con tutti i mezzi leciti ed illeciti.

Di cambiarci noi… manco se ne parla.

 

P.S.Il Popolo Sovrano siamo tutti, nessuno (proprio nessuno) può tirasi fuori, soprattutto coloro che si sentono liberi ed onesti. Di più, coloro che manifestano pubblicamente le proprie virtù di libertà ed di onestà sono i soggetti più pericolosi.    

 

 

Pallanuoto A1. Torna alla vittoria l’Ortigia aggiudicandosi 6-10 l’incontro campano contro Acquachiara

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Le contestazioni al presidente del Consiglio

Un momento delle contestazioni al presidente del Consiglio
Un momento della contestazione a Napoli

Allora, lasciamo perdere il duo delle meraviglie dalla credibilità frantumata, Di Battista/Di Maio, so’ ragazzi, e concentriamoci sul sindaco di Napoli, bello cresciutello.

I fatti del capoluogo campano sono particolarmente indicati per descrivere il metodo alternativo al dialogo con l’avversario, con lo scopo ultimo di raccattare una qualche manciata di voti.

Ebbene, Luigi de Magistris, appena qualche mese fa espresse la sua personale opinione sul premier: “Vai a casa, ti devi cagare sotto, devi avere paura”.

L’altro ieri è rimasto incredulo, sorpreso, meravigliato nell’osservare “…tanta contestazione al premier”.

Poi si scopre che, tra i manifestanti napoletani, c’era anche un suo assessore arancione, partigiano e rivoluzionario.

Mica qui si vuol sostenere che 2 + 2 fa quattro e neppure fare del due l’uno… ma manco per sogno, si tenta di rafforzare un concetto, che mia nonna, in situazioni analoghe, mi predicava sempre: “co Focu e co Mari… c’è picca d’abbabbiari”.

Bosco conquista Lentini e Bonfanti riconfermato a Noto. I 5 Stelle alla guida di Roma e Torino, il Pd perde anche Trieste

Bosco - Bonfanti - Raggi - Appendino
Saveri Bosco – Corrado Bonfanti – Virginia Raggi – Chiara Appendino

Tutto, o quasi, secondo le previsioni in questa giornata di ballottaggi per l’elezione dei sindaci nei due Comuni del siracusano chiamati al voto, la città dell’economia agrumicola, Lentini, e quella dell’economia turistica e capitale del barocco, Noto. Leggi tutto “Bosco conquista Lentini e Bonfanti riconfermato a Noto. I 5 Stelle alla guida di Roma e Torino, il Pd perde anche Trieste”

“Ricami d’oro e Profumo d’incenso”, un viaggio nella storia dei paramenti liturgici quello tenutosi giovedì a Canicattini

Golino, Carrabino, Serpone, Amenta, Gibilisco, Armeri
Golino, Carrabino, Serpone, Amenta, Gibilisco, Armeri

CANICATTINI – Un viaggio, quello che ha offerto lo scorso giovedì il Museo Tempo (Museo dei Sensi, del Tessuto, dell’Emigrante e della Medicina Popolare) di Canicattini Bagni, per conoscere ed esplorare l’antica arte del ricamo con fili d’oro puro, e la manualità e professionalità raggiunta nell’arco dell’ultimo secolo nel restauro di questo importante e vasto patrimonio, che ha addobbato, in particolare, chiese e corti. Leggi tutto ““Ricami d’oro e Profumo d’incenso”, un viaggio nella storia dei paramenti liturgici quello tenutosi giovedì a Canicattini”

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