Niente più cassonetti nel centro abitato di Canicattini, scatta il “porta a porta” per differenziare tutti i rifiuti, umido compreso

CANICATTINI – Il Comune di Canicattini Bagni da marzo, in modo graduale, come si legge nell’apposito volantino-guida in distribuzione casa per casa, avvia un nuovo servizio per la raccolta dei rifiuti con il metodo del “porta a porta”, che integra e completa quello già avviato negli anni scorsi per la differenziata e per alcune tipologie di rifiuti (carta-cartone, plastica, vetro), allargando in pratica a tutto il resto, ad iniziare dal rifiuto organico o umido (avanzi di cibo, bucce di frutta e scarti di verdura, ossa e avanzi di carne, pesce, insaccati, cibi avariati e scaduti, pane raffermo, fondi caffè, bustine di thè e tisane, gusci d’uovo, fiori recisi, ecc.), che è la percentuale maggiore del rifiuto domestico, e ancora alle lattine, sino all’indifferenziata che, pertanto, non verrà più conferita nei classici cassonetti distribuiti nel centro abitato, destinati a scomparire. Leggi tutto “Niente più cassonetti nel centro abitato di Canicattini, scatta il “porta a porta” per differenziare tutti i rifiuti, umido compreso”

Aporie | “Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini”

Porta a Porta
Porta a Porta

Quindi, al figlio di Totò Riina, per presentare il suo libro, è stata concessa una vetrina importante: “Porta a Porta”.

Manco a dirlo… “fu polemica”.

Il dibattito che ne è venuto fuori, però, è strampalato, strumentale e fuorviante.

Rosy Bindi ha parlato di “negazionismo”, altri dell’istituzione del reato di “Apologia di Mafia”. Poi,  “in questa libreria non si vende e non si ordina il libro di Salvatore Riina”… condivisioni e mi piace. Ancora, raccolta di firme per chiudere Porta a Porta.

Ora, la storia del giornalismo è anche fatta di leggendarie interviste a capi mafia veri. Il punto non è “l’intervista al mafioso”, quanto i suoi contenuti, le domande e le risposte. L’intervista di Bruno Vespa a Salvatore Riina, manca di domande, risposte e contenuti.

Il figlio del “capo dei capi”, non ha nulla da raccontare, solo gossip, come la pubblicazione delle intercettazioni senza alcuna rilevanza penale, utili per l’ audience.

Che poi, quello che ha fatto Bruno Vespa con Salvatore Riina, lo fanno altri con Massimo Ciancimino. “Dice…” ma quello si è “pentito”, ci sarebbe da discutere anche su questo, e comunque, da lì, a diventare icona dell’antimafia, con l’abbraccio in pubblica piazza, ne passa. Eppure, Massimo aiuta, e anche Salvatore.

Se la logica è quella venuta fuori dal pseudo dibattito, non si può intervistare un mafioso o comprare un suo libro, vuol dire che anche Pippo Fava va accusato di apologia di mafia e di conseguenza cancellata, dalla storia del giornalismo, una delle sue perle più preziose, l’intervista a Genco Russo.

Il filologo Luciano Canfora, scrive: “… se si esamina Mein Kampf di Hitler – lettura che a mio avviso andrebbe fatta, vietarla è assurdo..

Non facciamo anche noi…. “… là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini”. Altrimenti siamo come gli altri.

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