Nessun rilievo da parte dei magistrati catanesi alla Sea Watch “ha tenuto una condotta lecita”

Non è emerso nessun rilievo penale nella condotta dell’equipaggio della Ong, regolare anche l’aspetto tecnico strutturale della nave

La Sea Watch 3

Con lo sbarco a Catania dei 47 migranti, di cui 13 minori, che da giorni si trovavano a bordo della nave Sea Watch 3, bloccata per ordine del governo e del ministro dell’Interno alla fonda nella rada della Targia a Siracusa, dopo averli salvati qualche settimana addietro nel Mediterraneo di fronte alle coste libiche, si chiude, si fa per dire, la prima fase di una triste vicenda che ha visto emergere lo spirito accogliente e umanitario di una città e, soprattutto, l’azione sinergica solidale tra l’Amministrazione comunale di Siracusa, per volontà del suo sindaco Francesco Italia, la Curia, le associazioni del volontariato, gruppi, sindacati, alcune forze politiche d’opposizione, un pezzo di Sicilia e tanti cittadini.

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#facciamoliscendere, la Sea Watch 3 nella rada di Santa Panagia a Siracusa ma nessuno può sbarcare

Peggiorano le condizioni climatiche, la procura della Repubblica per i Minori di Catania chiede si facciano scendere i minori non accompagnati per essere ospitati nelle apposite strutture

La Sea Watch nella rada di Siracusa

L’appuntamento è per sabato 26 gennaio alle ore 11:30 sulla costa siracusana, nella rada di Santa Panagia, per far sentire alla Sea Watch 3 e al suo carico di esseri umani, tutto il calore dell’accoglienza che Siracusa, la sua provincia, la Sicilia intera, hanno già dimostrato ieri con la disponibilità data dal sindaco del capoluogo aretuseo, Francesco Italia, di voler aprire il porto della città di Archimede e di accogliere, assieme alla Curia e alla tante Associazione, i 47 migranti salvati sabato scorso dalla Ong nel Mediterraneo.

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Il Consiglio comunale di Canicattini Bagni dice “no” al Decreto Sicurezza sui migranti

Si alla loro iscrizione all’anagrafe comunale, al Patto dei Sindaci per energia e clima, al codice etico di Avviso Pubblico e alla carta dei diritti delle bambine

Canicattini – Il Consiglio comunale di Canicattini Bagni, nella seduta di giovedì sera, ha detto no al Decreto Sicurezza approvato dal Governo nazionale, sottolineando, con una mozione votata a larga maggioranza, la sua ricaduta negativa nei territori per quanto riguarda la parte relativa all’immigrazione, in particolare l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, con la conseguente impossibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale e di usufruire di servizi, dalla sanità alla scuola, oltre a potere avere un lavoro regolare, e la decisione di riservare l’accoglienza negli Sprar ai soli titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati che, al compimento del 18° anno di età, come è stato fatto rilevare negli interventi, diventano “irregolari” e “fantasmi”. Leggi tutto “Il Consiglio comunale di Canicattini Bagni dice “no” al Decreto Sicurezza sui migranti”

Manovra finanziaria di “cambiamento”, sarà la volta buona o a rischio il debito pubblico e il futuro degli italiani?

Di Maio e 5S esultano dopo la manovra

Roma – Mentre il maggiore partito d’opposizione, il PD, già partito di governo nella passata legislatura, sembra aver ritrovato, dal lontano 4 marzo, giorno della disfatta, quello che i suoi dirigenti chiamano “risveglio democratico” scendendo in piazza a Roma contro il governo Lega-M5S e la sua manovra finanziaria che “cancella la povertà”, si accentua il dibattito proprio sul provvedimento madre dell’azione gialloverde, il Def appena varato con tanto di esultanza dai balconi di Palazzo Chigi. Leggi tutto “Manovra finanziaria di “cambiamento”, sarà la volta buona o a rischio il debito pubblico e il futuro degli italiani?”

Verso la finalissima: grillini contro renziani

La bandiera italiana
La bandiera italiana

Mi sono letto un po’ di twitter dei supporter della politica.

Sono uguali a quelli dei tifosi di calcio, spiccicati.

Centoquaranta battute preconfezionate, già scritte, come i modelli dei messaggi sui telefonini, uguali per le parti in causa, cambia il soggetto. Gli uni danno dell’ignoranti agli altri e viceversa.

In tutto questo essere del calcio nella politica, c’è qualcosa che non va.

L’appartenenza ad una “compagine” ti obbliga, anche di fronte a situazioni che non condividi o comunque strampalate a difenderle, farle tue e diffonderle a colpi di post e twitter.

Accade sovente, che evitiamo di costruirci un idea su qualcosa in attesa che il capo detti la linea, tiri fuori dal cilindro magico un “coniglio”, a quel punto si aprono “i dibattiti della minchia per schieramenti”, dove i grillini sono con Grillo i renziani sono con Renzi, e chi, come i Salvini, gli Alemanno ed i Marino, con i relativi supporter a seguito, non partecipano alla sfida per lo scudetto, scelgono il “coniglio” più conveniente per la propria parte politica.

Questo aggrapparsi alle idee del capo è forse l’elemento che ci ha condotti a questa crisi di valori nella politica, alla delega in bianco e soprattutto a darci delle mezze figure come leader.

Sarebbe interessante ragionare per temi, ognuno di noi utilizzando la propria testolina.

Immaginate un grillino, che difende un idea di Renzi perchè buona o un renziano valorizzare una proposta di Grillo perchè interessante.

Accade invece, che se Beppe Grillo dichiara “è maschio”, tutti i grillini ripetono all’unisono è vero ha la “pipì”, ed è chiaro che i renziani non vedono una beata minchia

Se non usciamo da certi schemi, meccanismi a comparti stagni, continueremo a vivere incatenati ed a combattere un inutile guerra, al momento di parole, pur di prevalere sul nemico.

Discutiamo per tematiche e non per partito preso… dai capi.

#ripensiamolapolitica.

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