Referendum Sociali su scuola, trivelle, inceneritori, e legge sull’inviolabilità del domicilio, a Canicattini si può firmare

referendum_socialiCANICATTINI – Sono disponibili allo Stato Civile del Comune di Canicattini Bagni (piano terra del Palazzo Municipale) i moduli per la raccolta firma dei Referendum Sociali per l’abrogazione di quattro norme previste nella Legge 107 sulla Scuola (1 – Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede; 2 – Abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione; 3 – Abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro; 4 – Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private); Bloccare nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi; Bloccare il piano per nuovi e vecchi inceneritori. Leggi tutto “Referendum Sociali su scuola, trivelle, inceneritori, e legge sull’inviolabilità del domicilio, a Canicattini si può firmare”

“U Sceccu” vuol sapere cosa votare sulle trivelle

sceccuC’era uno, certo Protagora, il quale sosteneva: “Intorno ad ogni oggetto ci sono due ragionamenti contrapposti”. Se l’oggetto sono le “trivelle siciliane”, esiste un ragionamento per il NO ed uno nella direzione del SI.

Ora, lasciamo stare le cose nostre, tutte italiane, per dire Si bisogna scrivere No e viceversa, quello che proprio non si capisce è il senso delle “non parole” di Matteo Renzi.

Allora, nel caso in specie l’astensione non ha senso, perchè con buona pace di Protagora ci si appella ad un singolare caso di libertà di coscienza della politica italiana. Il governo in sostanza, in stile Pilato, dice, “le trivelle non sono nulla di buono, però portano soldi, noi ci tiriamo fuori”.

E no, caro presidente, sarebbe stato più utile alla collettività “impostare” un dibattito serio sull’argomento, cioè i due famosi ragionamenti, se deturpare le bellezze della Sicilia o incassare un po’ di soldi, al massimo, per una generazione.

Il rischio, evidente nel mondo dei social, è un certo schema, quello per cui si segue una direzione non in base ad un ragionamento, ad una logica, ma così per moda. Si, No, Astensione, come un gioco a quiz.

Molti anni fa, proprio la provincia di Siracusa, non si pose neppure il problema.  Fu stabilito, con una ragionamento senza referendum di creare la zona industriale nella provincia aretusea. In sostanza a quell’epoca si preferì la “pagnotta immediata” alla prospettiva, non solo ambientale, di puntare sul turismo.

Alla fine dei conti ci siamo trovati, proprio come quelli che la videro all’asinello, con un pane meno due mezzi, da un lato la disoccupazione, dall’altro un inquinamento con conseguenze spaventose.

Oggi, ancora una volta, invece di aprire un dibattito, di discutere su un tema cosi delicato, che riguarda il nostro futuro, seguiamo le mode.

Quindi, “U sceccu vuol sapere se votare Si, votare No o Astenersi

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