“L’arma della riconciliazione”, incontro venerdì a Siracusa tra Agnese Moro e l’ex terrorista rossa Adriana Faranda

Adriana Faranda e Agnese Moro
Adriana Faranda e Agnese Moro

SIRACUSA – Si terrà venerdì alle ore 18:30, al Centro Convegni Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa, la conferenza dal titolo “L’arma della riconciliazione”. 

Interverranno Agnese Moro, Adriana Faranda, e Guido Bertagna. Modera don Nisi Candido, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose, San Metodio.  Si parlerà di riconciliazione con Agnese Moro, figlia di Aldo Moro,  l’ex terrorista rossa e carceriere di Moro, Adriana Faranda, e con  il gesuita Guido Bertagna, animatore di un gruppo che ha fatto fare cammini di riconciliazione tra carnefici e vittime dell’epoca del terrorismo.

«Ci siamo infatti lasciati condurre dall’idea di Papa Francesco di vivere un anno speciale dedicato alla misericordiaha detto don Nisi Candido -. Cosa significano in concreto nella vita delle persone, credenti e non credenti, parole come misericordia, giustizia, perdono, riconciliazione? Ma soprattutto è possibile chiedere perdono? E ancora, è davvero possibile perdonare? Già il 5 novembre scorso, il giudice Gherardo Colombo ci aveva introdotto nel tema della giustizia riparativa: quella che non si accontenta di accertare la verità, ma prova a realizzare percorsi di riparazione da parte del colpevole e di accoglienza da parte della vittima. Adriana Faranda e Agnese Moro hanno compiuto, ciascuna in modo singolare, percorsi di vita che si sono misteriosamente intrecciati: anzitutto per via del sequestro e dell’omicidio del presidente Moro. Una figlia che perde il padre in modo tragico e una donna che si rende protagonista di atti atroci. Eventi drammatici e incancellabili nella storia personale, che segnano tra l’altro anche la storia della nostra società italiana. Eppure, di fronte a quei fatti inconfutabili, sono emersi  nel tempo significati nuovi: nasce uno spazio di verità con se stessi, il desiderio di una qualche riparazione del torto compiuto, di accoglienza dell’altro. Si scopre che l’altro è sempre una persona, portatrice di una dignità assoluta. Sorge una possibilità di riconciliazione – ha concluso don Nisi Candido -. Con l’aiuto di padre Guido Bertagna, gesuita che ha seguito e segue tante vite come quelle di Agnese e Adriana, proveremo a raccontare delle storie vissute che, nonostante tutte le amarezze, hanno il sapore dolce del Vangelo».

L’iniziativa è promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose San Metodio. Sabato mattina Moro, Faranda e Bretagna, accompagnati da don Nisi Candido, saranno al carcere a Brucoli per parlare ai detenuti.

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