
SIRACUSA – Sulla vicenda dell’Autorità portuale scippata ad Augusta, prende posizione anche il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, per ribadire il suo personale sostegno ad eventuali iniziative tendenti a ridare alla città megarese quanto le spetta e, nello stesso tempo, per ricordare la segnalazione fattagli oggi dal ministro Graziano Delrio del documento (resto pubblico dal Ministero) che “smentisce” il presidente della Regione, Rosario Crocetta, autore della richiesta di nominare Catania.
C’è di più, nonostante la firma del decreto così come richiesto da Crocetta, a sentire il primo cittadino di Siracusa, il ministro Delrio gli avrebbe confermato la convinzione che la sede dell’Autorità Portuale debba essere quella di Augusta.
Insomma, ed è qui la beffa, un Delrio prigioniero di una legge che da alla Regione l’ultima parola, quello che emerge dalle dichiarazioni del sindaco di Siracusa, reduce dall’incontro riminese degli ammministratori del Pd con il segretario Matteo Renzi, dove avrà avuto modo di parlare con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
«Ancora in questa circostanza, il ministro Delrio – dichiara Garozzo – mi ha confermato il suo convincimento sul fatto che la sede debba coincidere con il “porto core”, quindi con Augusta, così individuato a livello europeo in quanto di gran lunga superiore a Catania per infrastrutture e traffico merci – salvo diverse indicazioni che sono arrivate dalla Regione e alle quali per legge ha dovuto attenersi. Una convincimento che in passato il ministro Delrio mi aveva manifesto per ben due volte ma che non si è potuto concretizzare perché diversamente ha deciso il presidente Crocetta. Dunque, uno scippo vero e proprio – aggiunge il primo cittadino aretuseo – messo in atto ai danni della nostro territorio a dispetto delle norme generali e le cui responsabilità sono ben individuabili. Positivo è il fatto che l’individuazione della sede dell’Autorità coincide con la ripresa degli investimenti, dei quali Augusta beneficerà in misura adeguata, ma resta la forzatura compiuta per fini che presto verranno alla luce e che, guarda caso, coincidono con un periodo decisamente caldo da punto di vista elettorale. Tutte le iniziative che saranno prese per dare ad Augusta ciò che le spetta mi vedranno impegnato e troveranno il mio sostegno. Avevamo iniziato questo ciclo politico-amministrativo inseguendo il sogno delle politiche di area vasta affinché le province di Siracusa, Catania e Ragusa collaborassero, ciascuna per le rispettive vocazioni e specificità, allo sviluppo di tutto il sud-est della Sicilia. In questo senso ci eravamo impegnati davanti al presidente Napolitano firmando un protocollo di intesa. A distanza di tre anni – conclude Garozzo – ci troviamo ad occuparci di banali atti di prevaricazione dettati dall’ambizione, che nulla hanno a che fare con l’interesse generale e che non ci aiutano a colmare il ritardo rispetto alle altre aree del Paese».