
SIRACUSA – Conclusi eri in provincia di Siracusa le votazioni da parte degli iscritti al Pd delle tre mozioni congressuali, quella del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dell’ex segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi, e del governatore della Puglia, Michele Emiliano. Com’era nelle previsioni è stata la mozione che fa capo a Matteo Renzi a vincere con un larghissimo margine sugli altri candidati, quasi il 74,4% (1.281 voti) dei 1.715 votanti su 4.106 iscritti al partito (dato raddoppiato rispetto al precedente tesseramento), mentre Orlando ha ottenuto il 22,8% (393 voti), ed Emiliano il 2,4% (41 voti).
Un successo oltre ogni misura per i renziani, che ultimamente si sono rafforzati con l’adesione del segretario provinciale Alessio Lo Giudice (ex riformista dell’area Bersani-Cuperlo), mentre si può dire deludente il risultato degli orlandiani guidati dai riformisti Turi Raiti e dall’assessore regionale, Bruno Marziano, orfani del parlamentare Pippo Zappulla passato con il nuovo movimento di Speranza e Bersani, il Mdp.
Marginale, invece, il risultato del governatore della Puglia, rappresentato in provincia dall’ex Megafono, Carmelo Spataro.
Un risultato, comunque, in linea con quello regionale, dove Matteo Renzi ottiene un forte 72,35% da parte degli oltre 24.000 iscritti che hanno espresso il voto in vista delle Primarie del 30 aprile, contro il 22,28% di Andrea Orlando e il 5,29% di Michele Emiliano.
Ma soprattutto in linea con il risultato nazionale di questa prima tornata di voto congressuale vinto a chiare lettere dal segretario uscente Matteo Renzi con il 68,22% (141.245 voti), più del doppio del suo diretto avversario, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che si ferma al 25,42% (52.630 voti), mentre riesce a superare, di poco, lo sbarramento del 5% con il 6,36% (13.168 voti) Michele Emiliano.
La partita però non è conclusa, quello che si è chiuso è solo il primo tempo, il 30 aprile si riprenderà a giocare, e questa volta sarà la finalissima (si vota dalle 8 alle 20 nei punti che verranno comunicati), e in campo saranno ancora in tre.
Per questa finale, non solo gli iscritti potranno partecipare ed essere protagonisti, in quella che viene definita “una grande giornata di democrazia”, per scegliere il segretario del più grande partito del centrosinistra europeo.
Tutti i cittadini elettori, infatti, che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori”, devolvendo un contributo di due euro (i tesserati, in quanto iscritti al partito, non lo versano, avendo già pagato la tessera), potranno votare e decidere chi sarà il futuro segretario del Partito Democratico.