
PALERMO – Sono sbarcati a Palermo in 367 (24 sono donne e 13 i bambini), tra di loro le 25 salme recuperate davanti alle coste libiche, a quindici miglia a nord di Al Zwara, dopo l’ennesimo affondamento di un vecchio motopesca carico di migranti, almeno 600, stando al racconto dei sopravvissuti.
A Palermo li ha condotti la nave della Marina irlandese, La Niamh, che ha partecipato attivamente alle operazioni di soccorso, alla quale hanno preso parte anche le navi della Marina Militare Mimbelli e Sirio, inserite nel dispositivo Mare Sicuro e in pattugliamento nel Mediterraneo.
L’elicottero del cacciatorpediniere Mimbelli ha trasportato 3 migranti soccorsi dalla nave di Medici senza Frontiere Dignity1 all’ospedale di Lampedusa: un uomo con frattura alle gambe ed una donna, accompagnata dal figlio di un anno, che aveva necessità di una dialisi. Anche un elicottero di nave Cavour, flagship dell’operazione Eunavformed, è intervenuto nei soccorsi trasportando altri 3 migranti feriti sempre all’ospedale di Lampedusa.
All’appello però mancherebbero almeno 200 persone, tutti giovani, molti dei quali, stando ai testimoni, erano stati rinchiusi dagli scafisti nella stiva. Sarebbero tutti finiti in fondo al mare assieme al relitto, senza aver avuto alcuna possibilità di mettersi in salvo.
Scene drammatiche così come i racconti fatti dai sopravvissuti, descrivendo scafisti violenti che li avrebbero colpiti con coltelli e bastoni, e costretto a sigillare con il loro peso l’ingresso della stiva per evitare che quanti vi erano stati rinchiusi potessero salire sul ponte.
Sono cinque gli scafisti individuati e arrestati all’arrivo a Palermo della nave irlanedse che li ha recuperati. Si tratta due algerini di 25 e 26 anni, Ali Rouibah e Imad Busadia, e tre libici, Suud Mujassabi, 21 anni, Abdullah Assnusi, 26 anni e Shauki Esshaush, 21 anni, tutti accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo aggravato.
Intanto, ad appena 15 miglia di distanza dal punto dove è affondato il motopesca, nave Fiorillo della Guardia Costiera ha recuperato e soccorso altri 381 migranti, tra cui 55 donne e 26 bambini, provenienti da Siria, Bangladesh e area sub sahariana. Loro, per fortuna, sono tutti salvi.