
SIRACUSA – Sarà il segretario generale regionale della Uil, Claudio Barone, a chiudere la manifestazione indetta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil di Siracusa, per il prossimo sabato, 31 ottobre, in Largo XXV Luglio davanti al Tempio di Apollo nel cuore di Ortigia.
Il programma e la piattaforma unitaria, sono stati decisi questa mattina al termine degli attivi convocati, nel salone della Cassa Edile, dai segretari generali Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò.
Due ore di riunione, alla presenza di tutte le federazioni rappresentate, che sono servite a focalizzare i temi e le emergenze da porre al centro della giornata di mobilitazione.
«Un primo momento – hanno voluto sottolineare i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Zappulla, Sanzaro e Munafò – a cui ne seguiranno altri. L’unità sindacale, come già ampiamente discusso nelle segreterie unitarie, intende indicare i limiti di questi governi, nazionale e regionale, e mostrare la strada migliore per risolvere e aggredire i problemi in assenza della politica».
Questo il documento redatto a conclusione dei lavori.
Lavoro, diritti, legalità e sviluppo
Il mondo del lavoro siracusano vive una condizione di profonda sofferenza. Il tasso di disoccupazione supera abbondantemente il 25%, è più alto della media siciliana ed è il doppio di quello nazionale. I senza lavoro sfiorano la soglia dei 100 mila; il 65% degli occupati è nel terziario con retribuzioni insufficienti al mantenimento delle famiglie.
Il lavoro nero, precario e sottopagato, è in costante crescita così come il disagio sociale e si registra la totale assenza di misure di inclusione sociale e di contrasto alle vecchie e nuove povertà. Sono 120 mila i cittadini della nostra comunità che vivono con una pensione media di 600 euro.
È tornato a salire il tasso di emigrazione giovanile; nuovi professionisti costretti a non tornare, arricchendo, con la loro freschezza culturale e di impresa, altre realtà.
La condizione in cui versano le infrastrutture viarie interne al territorio e la rete stradale di collegamento con i territori limitrofi è assolutamente insufficiente. La totale assenza di intermodalità nella movimentazione di merci e di passeggeri penalizza lo sviluppo di ogni settore produttivo a partire dalla filiera delle eccellenze agricole fino ai transiti turistici.
L’emergenza sicurezza nell’area industriale, insieme al proliferare di spregiudicate politiche degli appalti al massimo ribasso, contribuiscono ad innescare pesanti tensioni sociali sul piano occupazionale, di tutela della salute e dell’ambiente e forti perplessità per tutti gli investimenti produttivi.
L’assenza di una riorganizzazione seria dei temi della raccolta dei rifiuti e della gestione del servizio idrico integrato dipingono un territorio in continua emergenza sociale, finanche sui servizi essenziali per la popolazione. Ancora nettamente insufficiente l’adeguamento degli organici delle strutture sanitarie e dei servizi di medicina nel territorio e dei coordinamenti socio-sanitari.
Così come restano pesanti i problemi in due settori che impegnano migliaia di lavoratori: quello della formazione e dei forestali.
Per queste ragioni, Cgil, Cisl, Uil di Siracusa intendono unitariamente intervenire subito, prima che sia troppo tardi, attraverso il rilancio di una grande piattaforma territoriale che faccia dei diritti, della legalità, della giustizia sociale, del lavoro e dello sviluppo sostenibile, il cuore di una grande mobilitazione sindacale.
Al centro della rivendicazione lo sblocco degli investimenti per le infrastrutture materiali e immateriali del territorio per l’ammodernamento viario e dei collegamenti ferroviari, portuali, autostradali e della logistica, per una edilizia scolastica adeguata alle esigenze di sicurezza e di offerta formativa; così come una rete elettrica moderna che, attraverso anche una fornitura di vantaggio, invogli le imprese ad investire nel nostro territorio.
Imprescindibile, per questo sindacato, il rilancio del tema della sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni limitrofe all’area industriale.
E ancora: risanamento ambientale, lotta al precariato pubblico e privato, al lavoro nero nell’edilizia, nell’agroalimentare e nel terziario e sviluppo di politiche sociali adeguate a contrastare le nuove povertà e a tutelare le fasce sociali più deboli a partire dai pensionati.
Strategiche linee guida di matrice sindacale che reclamano un confronto e una forte interlocuzione con il governo locale, regionale e nazionale. Un lungo elenco di priorità che sarà al centro della manifestazione del 31 ottobre 2015 e che costituirà solo il punto di partenza di una nuova fase di mobilitazione unitaria permanente che affiancherà i tavoli di confronto già aperti in Prefettura e nelle sedi istituzionali.