Ucciso a coltellate a Francofonte Nino “Sinatra” Barbaro, pensionato di 67 anni

La vittima, Antonio Barbaro
La vittima, Antonio Barbaro

Francofonte – Ucciso a coltellate, una delle quali mortale alla gola, Nino “Sinatra” Barbaro, 67 anni, pensionato di Francofonte, con alle spalle precedenti per piccoli reati, in particolare la vendita, un tempo, di sigarette di contrabbando.

Il  corpo senza vita di Nino “Sinatra”, come veniva chiamato, è stato rinvenuto lunedì mattina nelle campagne di Contrada Squarcia, sul lato nord del centro abitato di Francofonte, la cittadina dove viveva e dove continuava a racimolare qualcosa vendendo piccoli oggettini e a volte anche un po’ di frutta, per arrotondare la piccola pensione sociale che percepiva.

A dare l’allarme ai Carabinieri della locale stazione, che al comando del maresciallo Davide Contrino si sono recati sul posto, è stato un bracciante che ha trovato il corpo riverso in un vigneto. L’esame del medico legale ha confermato il fatto che Antonio Barbaro è stato colpito in più parti del corpo con un’arma appuntita, forse un coltello, di cui non è stata trovata traccia sul luogo del delitto, qualora venisse accertato dalle indagini condotte dai militari dell’Arma e coordinate dal sostituto procuratore Caterina Alosi, che sia stato ucciso in quel luogo.

Niente al momento viene escluso dagli investigatori, compreso il fatto che “Sinatra” possa essere stato ucciso in un altro posto e poi abbandonato in Contrada Squarcia, magari nel corso di un’aggressione o di una lite.

La vittima, molto conosciuta a Francofonte per questa sua attività di “venditore ambulante” di piccoli oggettini,  conviveva con una donna molto più giovane di lui ed aveva due figlie, nate da una precedente relazione, che però risiedono in un’altra regione. Non era “uomo di peso”, come si dice, viveva di espedienti e, a quanto pare,  non era legato né aveva alcun ruolo in gruppi organizzati della criminali. Un mistero la sua uccisione.

Agli investigatori dell’Arma il difficile compito di dare un volto ed un nome al suo o ai suoi assassini e trovarne il movente.  I Carabinieri hanno incominciato da subito a sentire le persone più vicine nel tentativo di ricostruire i movimenti di Nino “Sinatra”, in particolare domenica sera, quando si pensa possa essere scomparso, e capire se qualcuna potesse avere rancori nei suoi confronti a tal punto da ucciderlo.

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