
SIRACUSA – Anche a Siracusa sulla carat d’identità si potrà inserire la volontà del cittadino di donare gli organi. È quanto dichiarato stamani dall’assessore Teresa Gasbarro ricordando, a 20 anni di distanza dalla morte, il pugile siracusano Stefano Dell’Aquila, i cui familiari, seppur in un momento di grande dolore per la perdita del congiunto, decisero, con grande generosità, di donare i suoi organi.
«A breve anche a Siracusa – ha detto la Gasbarro – sarà possibile indicare nelle carte di identità la declaratoria di autorizzazione all’espianto degli organi, riducendo quindi i tempi burocratici adesso necessari. Un grande segnale di generosità e di solidarietà che i familiari di Stefano Dell’Aquila hanno dato 20 anni fa nelle ore della grande disperazione per la perdita di un figlio avvenuto in maniera così traumatica».
La conferma dell’assessore, come si diceva, è avvenuta questa mattina nell’area verde di via Padova dedicata a Stefano Dell’Aquila, morto il 19 novembre del 1995.
Dell’Aquila, giovane speranza della boxe siracusana, si era sentito male dopo un allenamento. A nulla erano valsi i tentativi di salvarlo: nel giro di poche ore la morte e il gesto della famiglia che autorizzò immediatamente l’espianto di diversi organi, avvenuto a Catania.
Oggi, a ricordarlo insieme ai familiari, Fabio Rotondo e Francesco Candelari, presidente e vice presidente del quartiere Santa Lucia, le associazioni Aido e Astrea, i tanti amici, ma soprattutto Maurizio Pintus, l’uomo che ha ricevuto il cuore di Stefano.