
PRIOLO – Sono 17 gli indagati “eccellenti” a Priolo, tra il sindaco Antonello Rizza, consiglieri comunali, ex consiglieri e l’ex segretario del Comune all’epoca dei fatti, a conclusioni dell’indagine “Gold Coins” della Procura della Repubblica di Siracusa, diretta dal sostituto Tommaso Pagano e coordinata dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano, ed effettuata dal locale Commissariato di Polizia, per abuso di ufficio per tutti, e tentativo di estorsione in danno del segretario comunale per il sindaco.
L’operazione, con l’impiego di numerosi agenti e ufficiali di Polizia giudiziaria, si è conclusa nella tarda mattinata di oggi ed ha riguardato: Antonello Rizza 53 anni; Sebastiano Boscarino 70 anni; Marco Candelargiu 40 anni; Biagio Cardillo 57 anni; Sebastiano Costantino 70 anni; Antonino Cocola 71 anni; Pietro Di Mauro 53 anni; Francesco Garufi 59 anni; Giuseppe Fiducia 57 anni; Salvatore Fortunato 55 anni; Felice Pepe 60 anni; Sebastiano Lombardo 49 anni; Francesca Marsala 57 anni; Salvatore Sullo 71 anni; Maria Tempra 58 anni; Orazio Valenti 47 anni; Giuseppe Italia 69 anni.
Per tutti i 17 indagati sono stati ipotizzati i reati di cui agli artt. 81, 110 e 323, 61 C.P, di abuso d’ufficio aggravato in concorso, mentre, oltre a quelli citati, per il solo sindaco ancora in carica, Antonello Rizza, anche il reato di cui agli articoli 56 e 629 C.P., di tentata estorsione ai danni del segretario comunale in carica nel 2013.
L’inchiesta riguarda la vicenda relativa agli importi dei gettoni di presenza percepiti per la partecipazione ai lavori consiliari del Comune.
In particolare, l’indagine prendeva le mosse dalle dichiarazioni dell’ex segretario comunale, il palazzolese Giuseppe Italia, che riferiva di avere subito un’opera di delegittimazione, tesa a demolire la sua figura di ufficiale di governo, avendo questi fatto rilevare nel 2014 il valore assolutamente sproporzionato dei gettoni di presenza dei consiglieri, pari a 129,11 euro, già dal lontano 2003, epoca in cui alcuni consiglieri comunali approvarono l’aumento dell’indennità del gettone di presenza per le sedute del Consiglio e le relative riunioni delle Commissioni consiliari, portando l’importo da 30,99 a 129,11 euro, con l’aumento scandaloso del 417%.
Nel mese di ottobre dell’anno 2013, sempre l’allora segretario comunale veniva sollecitato dall’Assessorato regionale delle Autonomie Locali ad eseguire una ricognizione ed analisi dei costi dell’amministrazione. Il funzionario pubblico accertava una discrasia nell’applicazione della “norma regionale” e, in ragione di ciò, al fine di non perpetrare ulteriore danno erariale alle casse del Comune, chiedeva di procedere, immediatamente, al ricalcolo del gettone di presenza, con conseguente recupero di quanto illegittimamente erogato nell’ultimo quinquennio.
Solo il 13 febbraio 2014, il Consiglio approvò la rideterminazione del gettone di presenza, riportando, come prevedeva la normativa regionale del 2000, l’indennità all’importo di 30,25 euro.
Contestualmente, veniva incardinato giudizio di responsabilità contabile davanti alla Corte dei Conti, per il danno erariale pari a 645.594,97 euro.
Inoltre, solo per Sebastiano Boscarino, Marco Candelargiu, Biagio Cardillo, Sebastiano Lombardo e Francesca marsala, il gip ha disposto il sequestro preventivo ai fini della confisca di somme pari, complessivamente, a 356.579,95 euro.
A seguito di perquisizione e di accessi presso banche, disposte dalla magistratura siracusana, sono state sequestrate dalla Polizia giudiziaria somme per l’ammontare di 123.678,63 euro.