
SIRACUSA – Quel nome ad una delle arterie più importanti di Siracusa va cambiato, la strada che costeggia il santuario della Madonnina delle Lacrime, non può essere intitolata ad un generale sanguinario come Luigi Cadorna che fece morire “inutilmente” oltre novecentomila giovani soldati italiani. Quella strada va invece dedicata a Papa Giovanni Paolo II.
È quanto chiede il Consiglio di Quartiere Santa Lucia, su proposta di un suo componente, Francesco Candelari.
«Nel momento in cui la delibera approvata all’unanimità dall’intero Consiglio di Quartiere Santa Lucia, su mia personale proposta – afferma Francesco Candelari -, è stata inviata all’ufficio competente, ho pensato bene di fare una ricerca sui problemi e ostacoli che tale cambio di toponomastica avrebbero avuto sui cittadini e sulle ditte esistenti nella suddetta area. Ricordo che tale proposta consiste nell’eliminare il nome di Luigi Cadorna, il quale durante i tre anni del suo comando, parlò e decise per tutti. Il suo potere, così vasto e assoluto, causò solo sul fronte dell’Isonzo la morte di oltre novecentomila ragazzini in divisa grigioverde, con il solo scopo di conquistare pochi chilometri quadrati di territorio, rivelatisi alla fine privi di alcun seppur minimo valore strategico. Nessun comandante al mondo – continua il consigliere della Circoscrizione -, che non fosse palesemente squilibrato, avrebbe mai mandato i propri uomini incontro a inutile morte certa, non lasciando loro nemmeno una possibilità di salvezza. Il totale disprezzo e disinteresse che egli mostrava verso la vita umana lo si può sintetizzare attraverso una sua frase diventata, purtroppo, tristemente famosa e che rispecchia la personalità psicopatica di questo generalicchio: “Per attacco brillante si calcola quanti uomini la mitragliatrice può abbattere e si lancia all’attacco un numero di uomini superiore: qualcuno giungerà alla mitragliatrice”. Basterebbe soltanto questa allucinante affermazione – conclude Candelari – per convincere chiunque della necessità storica e morale di eliminare il suo sgradito e inopportuno ricordo per poter così rinominare questa importante arteria aretusea alla memoria del grande e indimenticato Pontefice Giovanni Paolo II, in modo che il massimo responsabile di quell’insensato macello non debba più avere l’onore di un viale che costeggia persino il nostro Santuario della Madonna delle Lacrime. Tornando alla questione burocratica, riporto fedelmente ciò che altri comuni italiani hanno applicato per far sì che tali modifiche non comportino minimamente alcun costo per i residenti e le imprese».