Oggi a Siracusa manifestazione nazionale per salvare Versalis, il meridione d’Italia dice no alla vendita da parte di Eni

Il sindacato unitario oggi a Siracusa per dire NO alla cessione della Versalis
Il sindacato unitario oggi a Siracusa per dire NO alla cessione della Versalis

SIRACUSA – Eni non svendere il futuro del paese. Con questo slogan si tiene oggi a Siracusa la manifestazione nazionale indetta dal sindacato unitario contro la decisione di Eni di cedere Versalis a un fondo americano.

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, le sigle che raccolgono i chimici della triplice, oggi portano in piazza, a pochi chilometri da Priolo, il loro no contro la dismissione di un ramo d’azienda della partecipata di Stato.

I segretari generali nazionali dei chimici, Emilio Miceli, Angelo Colombini e Piero Pirani, ribadiscono le loro richieste al Governo nazionale e il loro no alla svendita di un’azienda che, in provincia di Siracusa, occupa, tra diretto e indotto, un migliaio di persone.

A Siracusa oggi sono presenti delegazioni di Ragusa, Gela e Milazzo, ma anche della Campania, di Brindisi e della Calabria.

Il meridione d’Italia, quello vissuto sul tessuto economico creato dalla presenza storica di Eni, si ritrova per rilanciare un grido di allarme che il Governo nazionale, al di là di timide rassicurazioni, non ha ancora colto del tutto.

Il sindacato continua a chiedere che si salvi Versalis attingendo al fondo della Cassa depositi e prestiti. Un miliardo e 200 milioni di euro che consentirebbe di mantenere la maggioranza pubblica e governare meglio gli investimenti futuri.

Il rischio di effetto domino è sempre presente, continua a ripetere il sindacato unitario. La strategicità di Eni nel sito di Priolo rischia di provocare, con il passaggio di mano di Versalis, criticità in un’area integrata tra le più importanti d’Europa.

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