Ci sarebbe un filone siracusano che conduce ad Augusta, nell’inchiesta petrolifera e traffico di rifiuti in Basilicata

porto_di_augustaSIRACUSA – Ci sarebbe anche un filone siracusano nell’inchiesta sul petrolio in Basilicata e sul traffico e smaltimento illecito di rifiuti nel Centro Olio di Viggiano (Potenza), l’azienda proprietà dell’Eni, che oltre agli arresti (sei al momento) e alle decine di indagati, verrà ricordata per le dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.

L’ormai ex ministro era stata intercettata al telefono con il compagno, l’imprenditore di Augusta, Gianluca Gemelli, commissario appena dimessosi di Confindustria Siracusa, indagato per corruzione e traffico di influenze illecite in merito alle rassicurazioni ricevute sull’inserimento, com’è poi avvenuto, di un emendamento nella Legge di Stabilità che avrebbe favorito ulteriori investimenti petroliferi per la Total a Tempa Rossa in Val d’Angri, e subappalti milionari per Gemelli  che, avuta la notizia la passa, con tanto di ringraziamenti, ai vertici del colosso petrolifero francese.

La parte siracusana dell’inchiesta, ma la Procura di Siracusa assicura che non avrebbe ancora ricevuto alcunché, riguarderebbe accertamenti sull’attività dell’Autorità portuale di Augusta, per cui insieme a Gianluca Gemelli, che ad Augusta ricordiamo ha i suoi interessi imprenditoriali,  pare essere indagato anche il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e per concorso in abuso d’ufficio.

Nel porto di Augusta, a quanto pare, si sarebbero chiesti spazi (forse un pontile) per i collegamenti con le attività in Val d’Angri. In tal senso gli investigatori potentini avrebbero già acquisito documentazione proprio negli uffici dell’Autorità portuale megarese.

Dal canto suo il capo di Stato maggiore De Giorgi in merito all’inchiesta che lo riguarderebbe ha dichiarato: “Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda. La cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune”.

Un terzo filone d’inchiesta, infine, riguarderebbe i danni ambientali eventualmente prodotti dallo smaltimento illecito dei rifiuti di Viggiano.

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