Una commissione d’inchiesta per fare luce sulle mancate bonifiche delle aree SIN a Priolo

La Commissione col dirigente dell'Arpa
La Commissione col dirigente dell’Arpa

PRIOLO – Chiedono venga fatta chiarezza sulle bonifiche delle aree Sin non avviate e di saper che cosa sia stato fatto con i circa 27 milioni di euro impegnati, i consiglieri comunali della Commissione Territorio e Ambiente del Comune di Priolo Gargallo.

La Commissione ieri ha incontrato il dirigente dell’Arpa di Siracusa, Vincenzo Liuzzo, e il responsabile del Settore Ambiente del Comune, l’architetto Vincenzo Micoli.

Nel corso dell’incontro sono state analizzate le problematiche dei siti sotto procedura di bonifica, si è preso atto che l’Arpa ha seguito e certificato tutte le attività svolte fino a quando i cantieri sono stati attivi e operativi, ovvero fino a un anno fa circa. Da allora ad oggi, di fatto, i cantieri sono bloccati per diversi motivi strutturali e logistici.

Da qui il malcontento dei consiglieri che reputano una vergogna questa inerzia costata circa 27 milioni di euro, una cifra importante che non ha fruttato nessun risultato concreto: i lavori sono ancora sospesi e le aree inutilizzabili.

Non solo, ma la Commissione ha chiesto al responsabile del Settore Ambiente del Comune di  avviare una procedura per arrivare a definire le responsabilità, attività in linea con la richiesta del sindaco di Priolo avviata a Palermo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta.

Questo perchési legge in una nota della Commissionenonostante il Comune nella vicenda sia soggetto passivo, chi governa non può chiudere gli occhi quando in ballo ci sono migliaia di euro, ma soprattutto la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini. Peraltro, al danno si è aggiunta la beffa. Infatti, il Comune è stato sanzionato dall’Unione Europea e dallo Stato per l’omessa bonifica dei siti con una multa di 800.000 euro, il che equivale a dire arrivare al collasso economico.  Il Comune di Priolo è pronto a perseguire tutte le possibilità per far luce sulle responsabilità e trovare la risoluzione per tale scempio”.

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