
Ancora morti nel Canale di Sicilia, ancora un naufragio di vecchi barconi con centinaia di migranti a bordo. Dopo quello di ieri con oltre 500 passeggeri assiepati uno sopra l’altro, salvati dalle navi della marina Militare Bettica e Bergamini, stamane nel Canale di Sicilia, a circa 35 miglia dalle coste libiche, da Zuara, un altro barcone sovraccarico con centinaia di migranti di è capovolto e inabissato.
A dare l’allarme è stato un velivolo dell’Eunavformed, la missione dell’Unione Europea. Immediati i soccorsi da parte delle unità navali della Guardia Costiera italiana, ma i morti sinora raccolti sarebbero circa 30.
I soccorritori, che hanno subito gettato in acqua canotti e salvagenti, hanno potuto salvare, dalle notizie che sono state diffuse, quasi una novantina di persone, che adesso si trovano a bordo di due motovedette della Guardia Costiera.
La scena, purtroppo, sembra ormai diventare copia di tante altre, con un centinaio di persone aggrappate ai legni del barcone che piano piano si inabissava.
Con il miglioramento delle condizioni meteo marine, è ormai una certezza, non si fermano, anzi sono destinati ad aumentare, gli attraversamenti nonostante le tragedie di questi giorni. I numeri degli arrivi sono in crescendo, e stamani sono sbarcati a Messina dalla nave Enterprise 493 profughi provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, ed altri 500 sono stati accompagnati dalla nave della Marina italiana, Bettica, a Porto Empedocle.
Ad Augusta, intanto, il Gruppo Interforze di contrasto all’immigrazione della Procura di Siracusa, ha fermato sei presunti scafisti dei 509 migranti arrivati nel porto megerse con la nave Durand De La Penne. Si tratta di tre cittadini gambiani, un senegalese, un egiziano ed un marocchino. Per loro l’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.