L’asino preferisce la paglia all’oro

Gli asini preferiscono la paglia all'oro
L’asino preferisce la paglia all’oro

Alle prossime amministrative, in tutti i Comuni interessati al voto, un solo “partito” sarà al comando distanziando tutti gli altri: l’astensionismo.

Questa cosa è preoccupante, può allarmare, ma non certo sorprendere.

Da parecchi decenni, prima in modo graduale, ma costante, poi sempre più velocemente, in tutti i settori della vita assistiamo al fenomeno dell’accentramento dello spazio pubblico. Naturale, nelle cose, in tutte le cose, in tutta la storia.

È cambiato totalmente il nostro modo di rapportarci con la vita pubblica,  anzi non ci rapportiamo proprio.

Non esistono più le periferie, tutto tv, una volta esistevano le comunità, adesso c’è il vuoto, prima c’erano gli uffici periferici dello Stato che dialogavano con i cittadini, oggi c’è il call center del centro.

I sindaci, seppur eletti dal popolo, sono soltanto dipendenti stipendiati dal governo, i piccoli Comuni e le circoscrizioni stanno scomparendo per legge, i luoghi di aggregazione non esistono, si procede sempre più verso l’accentramento di tutte le funzioni dello Stato, siamo passati dalle piazze reali a quelle virtuali.

Qualcuno lo chiama “romanocentrismo”.

Il cittadino è “solo” nel suo rapporto con la politica, con le istituzioni, con gli altri e tra un pò lo sarà anche con se stesso.

Circostanze simili nella storia si sono ripetute molte volte, e in tutte queste volte, la fase successiva è stata catastrofica per l’umanità.

Le lotte per la conquista del “potere”, la dilagante antipolitica e soprattutto lo svilimento delle istituzioni, sottoposti a continui e gratuiti attacchi, spesso nascosti sotto l’involucro della difesa dei principi e della libertà, non fanno altro che accelerare il processo e apparecchiare una catastrofe. Esattamente quello che è accaduto tante volte nella storia, con modalità assai simili.

Il potere, qualsiasi, comunque conquistato, genera accentramento, la politica, al contrario va nella direzione opposta, quella del decentramento. Solo la politica, intesa nella sua funzione nobile, può frenare questo processo.

Non ci serve il potere ma la politica, riappropriarci dello spazio pubblico, in tutti i settori.

Ma noi, per dirla con Eraclito, siamo come l’asino, preferiamo la paglia all’oro.

 

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