
PALAZZOLO – Continuano gli interventi sul trasferimento, negli imminenti mesi estivi, dell’opera (olio su tavola) dell’Annunciazione di Antonello da Messina, dalla galleria Bellomo di Siracusa, dov’è esposta e custodita, a Palazzo Cappellani a Palazzolo Acreide per una mostra con l’opera del Laurana.
Il “viaggio” era stato annunciato nei giorni scorsi dall’assessore regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio, e dal gruppo politico di riferimento a Siracusa e Palazzolo, Ncd, con il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, ma anche dal sindaco del Comune montano, Carlo Scibetta.
Nel dibattito che ne è seguito, sono intervenuti, per ribadire le loro preoccupazioni e quindi la contrarietà allo spostamento del prezioso dipinti, il vice sindaco e assessore al Turismo di Siracusa, Francesco Italia, l’ex assessore regionale ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata, ma anche Italia Nostra, tutti allarmati dalle prescrizioni dettate dopo il restauro dell’opera di Antonello da Messina, che restringerebbero gli spostamenti proprio “in casi eccezionale ed urgenti”.
Non la pensa così l’assessore al Turismo del Comune di Palazzolo, Luca Russo, che lascia intravvedere un possibile “ritorno” dell’opera nella sua sede originaria, proprio la città montana che lo commissionò nel 1474 per la Chiesa Santa Maria Annunziata.
«Non ci riteniamo destinatari di nessun privilegio né tantomeno i fruitori di alcun progetto di propaganda – afferma Russo -. L’iniziativa culturale promossa dell’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana è pienamente legittimata dalle vigenti norme in materia di beni culturali e s’inserisce perfettamente all’interno del progetto di gestione e di valorizzazione dei beni culturali siciliani in atto, che fonda le sue radici sulla convinzione “politica” di ricollocare le opere d’arte nei rispettivi siti di origine, come sta avvenendo con “Il Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, che dalla Chiesa di Santa Lucia alla Badia si appresta a tornare a quella di Santa Lucia Extra Moenia che commissionò l’opera. Riguardo alle ragioni normative sollevate a mezzo stampa, che impedirebbero di dare seguito all’iniziativa, si ricordare che la Delibera di Giunta regionale n. 155 del 22 aprile 2013 e il successivo Decreto assessoriale n. 1771 del 27 giugno 2013, disciplinano il prestito e l’uscita temporanea dei beni culturali siciliani dal territorio della Regione».
«In questo caso – aggiunge l’esponente Ncd e assessore di Palazzolo – è opportuno considerare che non si configurerebbe nessun prestito, poiché promotore dell’iniziativa è l’Assessorato regionale dei Beni culturali per tramite della Soprintendenza di Siracusa che gestisce il Museo archeologico di Palazzolo Cappellani, e pertanto la titolarità dell’organizzazione rimarrebbe in capo alla Regione siciliana già proprietaria dell’opera. Appare inoltre superfluo ricordare, ma è doveroso farlo per una corretta informazione, che nemmeno il divieto di uscita dei beni sarebbe infranto, visto che, ammesso che qualcuno possa pure distrattamente non ricordarlo, il Comune di Palazzolo Acreide ricade all’interno del territorio delle Regione. Volendo spingersi oltre fino a entrare nel merito dell’iniziativa, alla ricerca di una valida “ragione culturale” a sostegno della decisione dell’Assessorato regionale, si evidenzia che l’iniziativa rappresenta un’opportunità unica di confronto tra due importanti artisti del periodo rinascimentale, Laurana e Antonello, che operarono entrambi nel nostro territorio comunale e provinciale, realizzando per Palazzolo Acreide due tra le loro più importanti opere, la Madonna col Bambino, oggi custodita nella chiesa dell’Immacolata di Palazzolo e l’Annunciazione, esposta alla Galleria Bellomo di Siracusa».
«In conclusione – chiude Luca Russo – non posso che augurarmi che le polemiche di questi giorni lascino spazio al dialogo costruttivo capace di cogliere lo spirito positivo che è alla base dell’iniziativa culturale promossa dell’assessore regionale dei Beni Culturali, che se saputo cogliere può rappresentare un’opportunità di crescita e di sviluppo per tutti i siti interessati, non escludendo che la stessa iniziativa non possa essere riproposta anche in altre realtà e tra queste, sicuramente, nella città di Siracusa».