
AUGUSTA – Proseguono senza sosta ad Augusta le operazioni dei Vigili del Fuoco per il recupero dei corpi dei migranti dal barcone affondato il 18 aprile del 2015 nel Canale di Sicilia, con circa 700 migranti a bordo, e recuperato nei giorni scorsi dalla nave Ievoli Ivory a 370 metri di profondità.
Trasferito venerdì nella Rada di Augusta scortato dalla nave San Giorgio della marina Militare italiana, il vecchio peschereccio si trova, con il suo carico di morti, su una struttura posizionata all’interno dell’area adibita allo svolgimento delle operazioni a terra presso il “Pontile Marina Militare“.

Qui, concluse le prime verifiche strutturali dell’imbarcazione, le squadre dei Vigili del Fuoco si stanno alternando, prima nel lavoro di messa in sicurezza del relitto, a cominciare dal ponte di coperta, con la rimozione del materiale ammassato e di parti pericolanti o d’intralcio, e successivamente nel delicato compito di recupero dei corpi di donne, uomini e bambini rimasti intrappolati nello scafo dell’imbarcazione.
Scene raccapriccianti quelle che appaiono ai loro occhi. I resti recuperati vengono affidati per le procedure di identificazione alla struttura del “Labanof” dell’Università di Milano, con la quale i Vigili del Fuoco condividono, in fase di pianificazione, le modalità di recupero.
Per consentire il passaggio all’interno, è previsto un primo taglio centrale sulla murata di sinistra. L’operazione, per la quale sono attualmente impegnati 83 Vigili del Fuoco, terminerà solamente a recupero finito di tutti i corpi.