
CANICATTINI – C’è anche un artista canicattinese alla collettiva “Hic et Nunc” che prenderà vita dall’8 al 31 luglio, ore 17:30, al Museo Civico di Rocca Flea di Gualdo Tadino in provincia di Perugia.
Si tratta di Vincenzo Nitto, 62enne carrozziere di professione ma scultore per passione, che insieme agli artisti siracusani Umberto Mario Garro e Cetty Midolo, prenderà parte della Mostra d’Arte Contemporanea tripersonale “Hic et Nunc”.
La mostra, curata da Catia Monacelli ed Elisa Polidori, è promossa dal Polo Museale di Gualdo Tadino con il patrocinio dei Comuni di Canicattini Bagni, Siracusa, Gualdo Tadino e delle Regioni Sicilia e Umbria.
Vincenzo Nitto raccoglie in se tutta la storia e la tradizione dei maestri scalpellini canicattinesi, scolpendo la pietra tipica degli Iblei, il calcare bianco dorato, rappresentando figure astratte che sono ben presto diventate il suo biglietto da visita. Le sue mille pietre inanimate assumono forme sempre nuove e diverse, che richiamano volti di uomini abituati a non rivelarsi totalmente, quasi un po’ ad avvicinarsi alla mitologia greca: figure mitologiche e forme astratte che regalano alla pietra morbidezza e sinuosità, nonostante la natura calcarea della materia prima.
«Nitto si muove in ambiti scultorei simili alle antiche maestranze artigianali della antica provincia siracusana iblea – afferma il professore Umberto Mario Garro, docente di Disegno e Storia dell’Arte nel Liceo Scientifico Statale “Luigi Einaudi”di Siracusa, e Metodologia degli Stili, Mass Media e Antropologia Culturale ed Etnologia all’Accademia di Belle Arti “Val di Noto”, presente anch’egli alla collettiva – retaggio di culture amalgamate nel tempo con tutte le civiltà che si sono susseguite nel territorio culla di civiltà e di storia. La sua opera artistica realizza una ricognizione figurativa scultorea dalle tante sfaccettature che rievoca antiche leggende della realtà del territorio ombroso e ricco di riferimenti idrografici e orografici. Le sue opere sono scolpite nella tenera roccia tufacea del pliocene superiore emerso per primo dal mare con i Monti Iblei. La sua creatività luminosa e fervida riesce ad esprimere ciò che la mente dell’artista vuole realizzare».
«Siamo sempre disponibili a patrocinare iniziative artistiche che mettono in risalto il patrimonio culturale ibleo – ha sottolineato il sindaco Paolo Amenta – così come l’antica arte e la maestria dei nostri scalpellini, protagonisti nella storia, e ancora oggi, di un percorso artistico di rilievo che si sottopone all’attenzione del mondo, come dimostra l’esperienza di questi giorni, per il terzo anno consecutivo di Lap-Idèo, il workshop di scultura che si svolge all’Agriturismo Stallaini, proprio sulla lavorazione della pietra bianca degli Iblei, e che richiama importanti artisti e scuole internazionali. Mostrare fuori dal nostro territorio, come fa Vincenzo Nitto, scultore autodidatta, questo patrimonio e la bravura dei nostri artisti-scalpellini, è per noi motivo di orgoglio e di promozione del territorio Ibleo con le sue bellezze, la sua storia e la sua arte».
Nel corso della Mostra di Umberto Mario Garro, Cetty Midolo e Vincenzo Nitto, verrà presentato anche il libro di Gabriella Zannoni “Bruno e il coiffeur che non c’è”, a cura di Antonio Pieretti, docente di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Perugia. La scrittrice è nativa di Roma ma da anni residente a Gualdo Tadino. La pubblicazione affronta il tema del conformismo come prerogativa necessaria alla successiva identificazione di sé.
Umberto Mario Garro, diplomato all’Istituto Statale d’Arte Aretuseo, si è laureato all’Accademia di Belle Arti ” Michelangelo Castello” di Siracusa, è docente di Disegno e Storia dell’Arte nel Liceo Scientifico Statale “Luigi Einaudi”di Siracusa, Metodologia degli Stili, Mass Media e Antropologia Culturale ed Etnologia all’Accademia di Belle Arti “Val di Noto” di Noto e Siracusa. Iconologo, etnologo e giornalista pubblicista è Direttore dei Giornali on Line “Pentapoli” e “Kolot News”. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero con l’Istituto italiano di Cultura e le Ambasciate d’Italia di Svezia e di Tunisia e per questa occasione propone un nucleo di opere nuove, con aneddoti relative alla propria realtà locale quali la questione “Plemmirio e/o Pillirina” o “Etna” appositamente ideate per la mostra umbra.
Cetty Midolo è una pittrice autodidatta che vive e lavora a Siracusa, gestisce la sua personale galleria d’arte ad Ortigia, l’isola leggiadra Centro Storico di Siracusa, dove riesce a concentrarsi sul proprio operato artistico. Cetty Midolo fin da piccola ha sempre avuto una predisposizione per l’arte ed i pennelli, ma solo nell’età adulta ha colto l’occasione di mettere su tela tutte le sensazioni e le emozioni da tempo racchiuse nella propria anima. Cetty Midolo ha sempre sperimentato fin da subito tanti supporti, passando, senza indugio, dalla tela al legno.
«Le sue opere di continua ricerca – ha detto il professore Umberto Mario Garro – la portano ad una continua evoluzione degli aneddoti figurali, che spaziano dalla figurazione realistica a ricerche sul campo segnico-cromatico, accennando punte di approccio al limite del reale con timida visione dell’astratto. Il suo percorso artistico vede una progressione d’acquisizione di tecniche ed esperienze artistiche ed una sete di approfondimenti che la porta ad una maturazione artistica dai risultati eccellenti».