SIRACUSA – Gli autori siciliani del ‘900 esclusi dalle indicazioni ministeriali e quindi dallo studio da parte degli studenti italiani, privati così di un pezzo di patrimonio culturale.
Questa la forte denuncia della parlamentare rosolinese del Movimento 5 Stelle, Maria Marzana, componente e segretaria della 7° Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera, e prima firmataria di una risoluzione del gruppo penta stellato per l’introduzione anche degli autori siciliani, da Bufalino, Vittorini, Brancati, Sciascia e Quasimodo nei programmi ministeriali.
«In molti hanno nel tempo autorevolmente considerato che l’arte e la letteratura italiane del ‘900 sono state innanzitutto siciliane – afferma l’on. Marzana – eppure la nostra terra sembra costretta a continuare a subire la “strategia del silenzio” su autori come Gesualdo Bufalino, Elio Vittorini, Leonardo Sciascia, Vitaliano Brancati, persino Salvatore Quasimodo: a subirla per primi, però, sono in realtà gli studenti delle scuole italiane in generale e quelle del nostro territorio in particolare, impossibilitati a conoscere sui banchi e sui libri questa enorme fetta del patrimonio culturale che appartiene innanzitutto alle loro radici. Purtroppo, infatti, – prosegue l’esponente del M5S – la discriminazione e l’oblio nei confronti dello studio degli autori meridionali del ‘900, esclusi nel 2010 dalle indicazioni ministeriali “grazie” all’allora ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, non si è ancora conclusa. La mancanza di attenzione e del rispetto delle tempistiche da parte del ministro Giannini è incommentabile: con il via libera a una specifica risoluzione M5S a mia prima firma sul tema, approvata all’unanimità nel febbraio 2015, il titolare del Miur aveva ricevuto un assist perfetto, ma sta riuscendo nell’impresa di sprecarlo. All’interrogazione da me presentata in Commissione Cultura, infatti, il Miur ha risposto dicendo che non si è ancora conclusa la fase di monitoraggio da parte della Direzione Generale degli appositi comitati scientifici costituti ad hoc per verificare mancanze e lacune all’interno delle indicazioni nazionali. Un lavoro che si sarebbe dovuto concludere entro il mese di luglio 2015 e, invece, a quanto pare non verrà concluso prima dell’autunno. Così – conclude l’on. Maria Marzana – un altro anno scolastico andrà avanti con questa grave lacuna per gli studenti. Alle troppe dimostrazioni di inefficienza da parte del ministro si aggiunge anche questa. Non basta il caos assunzioni: anche sulla didattica Giannini non riesce a far funzionare come dovrebbe la macchina del Ministero».