
Tutto ebbe inizio con la “gettonopoli aretusea”, poi le indagini della magistratura, dopo fu la volta di Simona Princiotta che scatenò un putiferio infernale contro il “sistema politico-affaristico della città”, infine il rilancio del sindaco: “…all’interno del Pd soggetti che hanno rapporti con la criminalità organizzata”.
Anzi no. Tutta la storia, almeno quest’ultima, inizia dopo le primarie del PD. Ecco, in quel preciso istante è sbocciata una guerra per il potere e per la vetrina, forse.
Ora, a prescindere dal caso specifico, esiste una prassi consolidata, tutta italiana.
Chi viene escluso dal potere e chi lo gestisce con risultati che rasentano il fallimento tira in ballo “mafia capitale”, di cui si ricorda sempre e solo in quelle occasioni.
I riflettori si accendono, rullano i tamburi, le trombe squillano e lo spettacolo continua…
La location è sempre quella, splendida, immersa nella storia e straripante di cultura, meravigliosa e sublime in bellezza, la città che fu di Archimede, espressione mondiale di antica egemonia…non c’è più una tragedia greca, ma ‘na sceneggiata napulitana.






