SIRACUSA – Nuovo fronte e nuove polemiche per le “trasferte” delle opere d’arti di Siracusa in altri lidi, magari di pochi chilometri com’è successo per l’Annunciazione di Antonello da Messina, spostata dal 17 agosto al 16 ottobre al Museo regionale di Palazzo Cappellani della vicina Palazzolo Acreide.
Adesso oggetto del viaggio è addirittura il “Seppellimento di Santa Lucia” del Caravaggio, che già di polemiche è colmo nella sua città a Siracusa, se deve stare alla Badia o alla Borgata, e che sarebbe stato richiesto da febbraio a giugno 2017 a Palermo.
Sul fronte del No si collocano, seppur politicamente su fronti non proprio vicini, il deputato regionale Ncd, Vincenzo Vinciullo, presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, e l’ex assessore alla Cultura e all’Arte del Vermexio, lo storico e docente di Arte, Paolo Giansiracusa.
Per Vinciullo, che annuncia di essere pronto a fare le barricate per non fare uscire da Siracusa l’importante opera del Caravaggio, già il titolo della mostra “Ritorno a Palermo”, lascerebbe a pensare.
«Non si comprende su quale fondamento storico e scientifico si fonda – afferma Vinciullo – dal momento che il dipinto non è stato né pensato né realizzato per la città di Palermo, tuttavia sono altre le considerazioni che ci spingono a dire che il dipinto non uscirà da Siracusa e che siamo pronti alle barricate. Come è noto, da qui a qualche mese la tela del Caravaggio ritornerà nella Chiesa di Santa Lucia alla Borgata. Il ritorno è stato preceduto da un monitoraggio del microclima della Chiesa di Santa Lucia della Badia e della Chiesa di Santa Lucia Extra Moenia. Dopo un anno di raffronto dei dati e dopo che è stato dimostrato che i due microclima erano compatibili, si è deciso finalmente di fare ritornare il quadro nel luogo per il quale fu pensato e realizzato. Ora, dopo che il quadro, per 4 mesi, rimarrà nel nuovo ambiente, si propone di trasferirlo in un altro. Ma la necessità di comparare il microclima di Santa Lucia Extra Moenia con quella del nuovo sito questa volta non si pone? Quindi, devo pensare che il problema esiste solo se lo dobbiamo spostare all’interno della città? Mentre i problemi di microclima non esistono se lo dobbiamo spostare verso un’altra città della Sicilia? E come spieghiamo ai cittadini di Siracusa – sottolinea il parlamentare regionale – e soprattutto a coloro i quali abitano nel quartiere di Santa Lucia che, dopo aver portato per qualche giorno la tela nel luogo per cui l’opera è stata concepita, la togliamo e la portiamo in altro luogo? E se poi per caso scopriamo che il microclima di Palermo non coincide con quello della Basilica di Santa Lucia, che facciamo? Lasciamo la tela a Palermo? Per questo motivo, invito il direttore centrale del Fondo Edifici di Culto, il prefetto di Siracusa, il rettore della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, quello di Santa Lucia alla Badia e il soprintendente, ognuno per le parti di propria competenza, a esprimere un parere circostanziato, che tenga conto di quanto da me asserito precedentemente, sapendo che il trasferimento per 5 mesi, cioè per quasi metà anno, dell’opera è assolutamente impopolare e non verrà accettato dai cittadini siracusani».
Più polemico, soprattutto per quanto riguarda la “svalorizzazione” che questi viaggi fanno della città di Siracusa, come se il visitatore e il viaggiatore non possono spostarsi di qualche decina o anche qualche centinaio di chilometri, non trattandosi di continenti o nazioni, è il professore Paolo Giansiracusa.
Anche se come Vinciullo, in questo i due sono alquanto concordi, parla di proteste in strada.
«Dopo la triste stagione del nervosismo espositivo degli ultimi venti anni – rimarca lo storico e docente di Arte all’Università di Catania – sembrava che i girotondi del Caravaggio fossero finiti. Lo stesso dicasi per l’Antonello del Bellomo. D’altra parte una precisa disposizione della Regione Siciliana, sulla inamovibilità di un gruppo ristretto di capolavori dell’Isola, faceva sperare che i due dipinti siracusani fossero immuni da fantasie di carovanieri. E invece no! Antonello è partito per Palazzolo Acreide, per una boccata d’aria, a 40 km di distanza, per chissà quale operazione culturale. Caravaggio, con grande sorpresa, l’anno prossimo dovrà fare una trasferta a Palermo! Ma possibile che in Sicilia, nelle fasce di governo e in quelle di tutela, non si reagisca in difesa dell’arte? Non voglio crederci. Voglio sperare che il mio pensiero sia ampiamente condiviso da chi ha potere per decidere.
L’Annunciazione e il Seppellimento di Santa Lucia – puntualizza Giansiracusa – per il pessimo modo in cui sono stati tenuti nel tempo, per gli incauti “restauri” e per le incredibili fiere a cui hanno partecipato al fine di garantire il nulla, sono ridotti al minimo dell’esistenza. Versano in stato comatoso e ogni spostamento è danno sicuro ai delicati supporti e alla fragilissima pellicola pittorica. Il Fec (per voce del prefetto), il Comune (per voce del sindaco), la locale Soprintendenza, impediscano questo ulteriore danno all’opera del Caravaggio e facciano valere i diritti della storia!
La cittadinanza attiva – conclude – seguirà con attenzione l’evolversi del fatti e, non è escluso, che davanti a scelte inopportune si possa scendere in strada per protestare».