
ROSOLINI – Fermi i cantieri dei lotti 6,7,8 dell’autostrada Siracusa – Gela, nel tratto in costruzione, quello da Rosolini a Modica, per lo stato di agitazione delle 30 imprese locali, per i ritardi nei pagamenti da parte del Cas, il Consorzio autostrade siciliane.
I 550 lavoratori delle imprese che lavorano nel tratto della Rosolini – Modica, hanno così incrociato le braccia in attesa dei 31 milioni che la Regione siciliana deve accreditare al Cas e da questi trasferiti all’aggiudicataria dell’appalto. È stato il parlamentare nazionale di Area Popolare (Ncd-Udc), il modicano Nino Minardo, che tra l’altro del Cas è stato presidente, ad incontrare le imprese, e ad attivare l’intervento del prefetto di ragusa, Maria Carmela Librizzi, che lunedì incontrerà una delegazione delle imprese accompagnate dall’on. Minardo.
Lo stesso parlamentare modicano ha inviato una nota al presidente della Regione dettagliando tutta la questione.
«Il problema principale – ha spiegato l’on. Nino Minardo – sta nell’accreditamento delle somme dalla Regione al Cas e quindi alle imprese. La Regione avrebbe già trasferito un acconto di 8 milioni di euro al Cas ma, considerato che sul Consorzio autostrade pende una serie infinita di pignoramenti, questi fondi non è stato possibile utilizzarli per pagare l’impresa aggiudicataria della realizzazione dell’opera e a cascata tutte le imprese locali e quindi i 550 lavoratori impegnati nella realizzazione dell’infrastruttura. Ci si deve attivare immediatamente – ha aggiunge l’esponente di Area Popolare – affinchè sia la Regione a pagare direttamente le somme e conseguentemente tutti gli altri, in primis i lavoratori. Ho infatti sollecita il presidente della Regione ad attivare gli uffici preposti per avviare le procedure tecniche per il pagamento diretto Regione-impresa aggiudicataria per evitare questo spiacevole e drammatico tira e molla a scapito di chi lavora e di chi si è impegnato economicamente per continuare l’attività pur senza le spettanze dovute. Stiamo parlando di una delle infrastrutture più attese in provincia di Ragusa – conclude Minardo – dove i lavori, fino ad oggi, sono andati avanti come da crono programma e non ci si può permettere di bloccare tutto perché si è riusciti, ancora una volta, a fare arrivare con l’acqua alla gola tante imprese e automaticamente i lavoratori. Il problema deve essere risolto subito; questa non sarà “l’ennesima opera siciliana a rischio flop».