Problemi di vicinato e nell’attività di spaccio, alla base dell’omicidio Panarello a Lentini da parte di Jonathan Parcella

Nel riquadro l'omicida e il momento dell'arresto
Nel riquadro l’omicida e il momento dell’arresto

LENTINI – Come già anticipato ieri sera, è stato arrestato, ed ha anche ammesso le sue responsabilità, l’assassino del 35enne Aldo Panarello, ucciso a colpi di pistola, giovedì mattina, intorno alle 8,30, in pieno centro a Lentini, all’imbocco di via Toledo in Piazza Aldo Moro, mentre si trovava alla guida della sua Punto, dove viaggiava anche la moglie rimasta illesa.

Nel pomeriggio di ieri, a meno di 48 ore dall’omicidio, dopo una ininterrotta attività investigativa coordinata dal sostituto Margherita Brianese, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Siracusa e della Compagnia di Augusta, insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Siracusa e del Commissariato di Lentini, hanno tratto in arresto, quale autore del delitto, il 28enne Jonathan Parcella, già noto alle forze dell’ordine, che subito dopo aver esploso, con freddezza e precisione,  i 4 colpi di pistola contro Panarello, evitando di colpire la moglie, si era allontanato da Lentini facendo perdere le proprie tracce.

Il giovane è stato però rintracciato presso il centro commerciale “Centro Sicilia” a Catania, e trasferito nella stazione dei Carabinieri di Lentini dove è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Qui, grazie agli elementi raccolti dagli investigatori, non ha potuto fare a meno di ammettere le proprie  responsabilità nell’omicidio.

Il movente dell’uccisione di Aldo Panarello, con precedenti per spaccio e il coinvolgimento nel 2012 nella maxi operazione antidroga dei Carabinieri  denominata “Bermuda” (Lentini – Carlentini – Augusta), che portò all’arresto di 15 persone affiliate al clan “Scrofani“, contrapposto al clan Nardo di Lentini, è da ricondursi, così com’è emerso, ad una serie di contrasti che nel tempo si erano acuiti tra la vittima ed il suo assassino, culminati nell’incendio dei beni di proprietà del padre del Parcella, avvenuto nella prima mattinata di giovedì,  quando il Panarello avrebbe dato alle fiamme un camper e un fabbricato nella campagna di Carlentini.

Proprio per questo motivo il Parcella avrebbe deciso di regolare i conti con la vittima affrontandola subito dopo, armi in pugno, in Piazza Aldo Moro nel centro di Lentini.

L’escalation dei dissapori tra i due che ha portato al tragico epilogo, sarebbe però da ricondursi anche ad alcune divergenze nate a seguito di screzi nella gestione dello spaccio di stupefacenti sulla piazza locale.

Gli investigatori hanno anche rinvenuto la pistola utilizzata per l’omicidio, una Beretta calibro 7,65 che, insieme a due caricatori contenenti ancora sette cartucce, nascosta all’interno dell’autovettura di un familiare dell’assassino.

Parcella, dopo le formalità di rito è stato trasferito nel carcere di Piazza Lanza a Catania.

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