Catania – Sono 16 gli scafisti individuati e fermati dalla Marina Militare, nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”, nel Canale di Sicilia, su un peschereccio che fungeva da nave-madre nel drammatico traffico di migranti. L’operazione di sequestro della nave e del fermo degli scafisti si è svolta nella notte, al termine di una complessa ed articolata operazione di sorveglianza, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Catania.
Nel portare a termine l’operazione, che si è conclusa con il salvataggio di circa 300 migranti messi in acqua su un’altra imbarcazione più piccola dalla nave-madre, particolare importanza ha avuto il ruolo di “sorveglianza occulta” svolto dal sommergibile italiano Prini.
Intanto sono oltre 2000 i migranti soccorsi negli ultimi due giorni.
Durante la notte le navi della Marina Militare e delle Capitanerie di Porto inserite nel dispositivo Mare Nostrum sono state impegnate in numerosi interventi di soccorso nello Stretto di Sicilia.
In particolare la nave anfibia San Giusto in 4 interventi di soccorso a gommoni ha recuperato 403 migranti; a bordo della nave sono presenti 1238 migranti recuperati negli ultimi giorni.
A bordo della corvetta Sfinge ci sono 543 migranti soccorsi ieri.
Nave Dattilo delle Capitanerie di Porto ha soccorso un barcone con 185 migranti, tra loro 29 donne e 63 minori. A bordo della nave ci sono 807 migranti soccorsi negli ultimi due giorni.
Un anno fa la tragedia a largo di Lampedusa nella quale persero la vita 368 migranti.
Oggi quella triste giornata del 3 ottobre è stata ricordata nell’isola con un incontro con il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, e il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Alcuni giovane ed isolani hanno contestato la loro presenza.
“Commemorate i morti e ingabbiate i vivi“, si legge in un cartello, in particolare i manifestanti hanno contestato la decisione di riaprire il centro di accoglienza e l’installazione di nuovi radar nell’isola.