Facevano da manovalanza al clan Nardo a Lentini in furti e rapine, arrestati dalla Polizia due 18enni all’epoca minorenni

LENTINI – Facevano da manovalanza al clan Nardo a Lentini, partecipando a furti e rapine, già da minorenni. Oggi però gli agenti del Commissariato di Lentini, coordinati sostituto della Procura per minorenni, Stefania Barbagallo, hanno eseguito due ordinanze di custodia in Istituto Penitenziario Minorile, emesse  dal Tribunale per i Minorenni, a carico di S.S. e S.V.N., ambedue diciottenni da qualche mese, ma responsabili di gravi reati di furto e rapina consumati a danno di persone ultrasessantacinquenni quando erano ancora minorenni.

Le indagini costituiscono uno stralcio dell’operazione “Uragano” che lo scorso aprile portò al fermo di 17 persone da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.

Dalle stesse indagini si evince che S. S., quando era ancora minorenne, nel febbraio 2016, è stato individuato quale responsabile del reato di furto aggravato, in concorso con Francesco Pappalardo, 32 anni, Salvatore Buremi, 26 anni, e R. G..

Il gruppo, dopo aver forzato la porta di ingresso, si introduceva all’interno dei locali di un’officina e si impossessava di svariati utensili da lavoro, del valore di circa 25.000 euro. Successivamente, come accertato, scattava la fase dell’estorsione da parte Maurizio Sambasile, 43 anni, e gli stessi Pappalardo e Buremi, i quali, prospettando al titolare dell’officina che avrebbe perso i suoi attrezzi, si facevano consegnare la somma di 1.300 in cambio della restituzione dell’attrezzatura rubata.

Per quanto riguarda invece l’altro minore, S.V.N. è ritenuto responsabile, in concorso con Francesco Pappalardo, Sebastiano Buremi e Giuseppe Infuso (51 anni), di rapina aggravata messa a segno nel febbraio 2016, con violenza e minaccia nei confronti di un ultra 65enne, entrando nella sua abitazione,  fingendosi operai dell’Enel.

Qui avrebbero hanno aggredito la vittima spingendola per terra, minacciandola con un coltello,  e tentando di legarla con delle fascette in plastica, impossessandosi così del denaro custodito dall’anziano.

Il contributo di S.V.N., secondo gli investigatori, consisteva, in particolare, nel fare da vedetta sulla pubblica via al fine di segnalare l’eventuale presenza di forze dell’ordine mentre quello del Buremi  era l’autista per allontanarsi immediatamente dal luogo.

S.V.N. è stato altresì ritenuto responsabile del tentato furto aggravato, in concorso con Francesco Pappalardo, Salvatore e Sebastiano Buremi, di una Fiat Panda che, precisano gli investigatori, per cause indipendenti dalla loro volontà, non riuscirono a rubare.

È stato già rilevato dalla D.D.A. che i concorrenti nei reati dell’operazione “Uragano”, agivano al fine di agevolare l’attività del clan Nardo di Lentini.

Peraltro, oggi, durante l’esecuzione delle misure nell’abitazione del minore S.S. sono stati rinvenuti 10 grammi di cocaina già suddivisa in dose.

 

 

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