
SIRACUSA – E’ un giovane diciottenne incensurato, Andrea Tranchina, a quanto pare anche di “buona famiglia”, il primo componente della gang di balordi ritenuti responsabili dell’omicidio, nel quartiere Grottasanta a Siracusa, di “Don Pippo”, Giuseppe Scarso, l’anziano 80enne deceduto lo scorso mercoledì all’ospedale Cannizzaro di Catania, dopo oltre due mesi di agonia, a seguito delle gravi ustioni su tutto il corpo, causatagli dall’aggressione subita nella sua abitazione di via Servi di Maria all’inizio di ottobre.
Un altro giovane, anche lui incensurato, ritenuto complice di Tranchina, è stato identificato e viene attivamente ricercato.
Nel pomeriggio di ieri, a seguito dello sviluppo delle indagini svolte dalla Squadra Mobile aretusea, e coordinate dalla Procura Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, la Polizia ha così fermato uno dei presunti autori di un assurdo fatto di violenza urbana che ha indignato la città e tutto il Paese.
Pare che alle indagini e all’identificazione dei due presunti autori dell’aggressione abbia collaborato un terzo giovane, e che fondamentale siano state le immagini dei circuiti di video sorveglianza della zona.
Da tempo deriso e preso di mira dalla gang, “Don Pippo”, la notte del 2 ottobre, dopo essere stato aggredito venne cosparso di liquido infiammabile a cui venne dato fuoco. Soccorso dai vicini di casa ai quali aveva avuto la forza di rivolgersi, dopo oltre due mesi di agonia nel reparto di rianimazione del Cannizzaro di Catania, il cuore di Giuseppe Scarso ha cessato di battere.
Domani, lunedì, alle 11 nella Chiesa di Grottasanta, nei pressi dell’abitazione dell’anziano ex fruttivendolo, si svolgeranno i funerali, mentre prosegue la caccia all’uomo alla ricerca del complice di Tranchina.