
BUSCEMI – Un importante pezzo di storia rurale e antropologica siracusana dell’Ottocento, è andato perduto nei “corridoi delle dimenticanze”. È crollata, come era già stato previsto, la fontana – abbeveratoio “Madre di Dio” a Buscemi.
La pioggia copiosa di questo fine settimana ha fatto il resto. Già ampiamente danneggiata dall’accumulo dei detriti alle spalle del frontespizio, e i danni provocati dalle radici degli alberi ne hanno reso inevitabile il cedimento.
E con il crollo si alzano le polemiche sulla mancata manutenzione della storica fontana, nonostante le segnalazioni di questi ultimi anni, rimaste, purtroppo, inascoltate.
Come quelle fatte nell’aprile dello scorso anno da Italia Nostra, con le quali aveva sollecitato le autorità competenti ad un intervento tempestivo.
Secondo la vicepresidente, Liliana Gissara, non sarebbe stata l’incessante pioggia di queste notti a provocarne il crollo, bensì l’incuria degli ultimi anni a decretare la distruzione di un manufatto che rappresenta l’emblema della civiltà contadina iblea.
In passato, queste fontane, erano poste lungo le “vie dei campi” per consentire agli animali e soprattutto alla comunità, al ritorno da una giornata di duro lavoro, di rifocillarsi con l’acqua della sorgente.
Adesso l’antica fontana all’ingresso di Buscemi rischia di scomparire per sempre, cancellando anche la memoria delle orme e il passaggio di coloro che ne beneficiarono.
Con una lettera alla sezione Beni Archeologici della Soprintendenza di Siracusa, Italia Nostra ha chiesto un intervento rapido, affinché una così importante testimonianza storica non vada definitivamente perduta, provvedendo, altresì, al recupero e alla custodia dei blocchi lapidei originari della fontana, crollati sulla carreggiata e rimossi in maniera frettolosa, in attesa di ricomporre nuovamente il prezioso manufatto.
Intanto, dopo il crollo, restano gli interrogativi, in particolare sulla prevenzione, e quindi manutenzione, e a porseli è la stessa Italia Nostra: Quanto tempo è passato dall’ultima manutenzione? Quanti soldi sono stati spesi?
Una cosa è certa, come ricorda la vicepresidente di Italia Nostra, Liliana Gissara, che il crollo della fontana “Madre di Dio“, si sarebbe potuto evitare: «Purché ci si fosse almeno adoperati per la messa in sicurezza del costone che incombe pericolosamente sulla sede strada».
«Ora auspichiamo un tempestivo intervento delle Istituzioni a ciò preposte – conclude Liliana Gissara – per il recupero dei blocchi dell’edificio in modo da consentire la ricostruzione del manufatto e la sua restituzione alla comunità in tempi ragionevolmente brevi. Non possiamo consentire che per l’incuria e l’abbandono, un pezzo alla volta, il nostro ricco e variegato Patrimonio culturale vada in malora».