
Trapani – I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno eseguito un maxi sequestro di beni, per un valore complessivo di 18,5 milioni di euro nei confronti di persone ritenute collegate con il superlatitante Matteo Messina Denaro.
Si tratta dell’imprenditore Salvatore Angelo, del presunto mafioso Antonino Nastasi e della moglie Antonina Italia, già condannati nell’ambito dell’operazione “Mandamento“, per associazione di tipo mafioso e fittizia intestazione di beni.
Il provvedimento è una conseguenza degli sviluppi investigativi sulla caccia al superlatitante tramite cui si era già arrivati all’arresto degli esponenti di vertice del mandamento di Castelvestrano e all’individuazione dell’ingente patrimonio accumulato da altri esponenti vicini al boss.
Queste indagini hanno anche evidenziato le modalità di infiltrazione dell’organizzazione mafiosa, retta da Matteo Messina Denaro, nel settore delle energie rinnovabili.
Secondo gli inquirenti, l’imprenditore Angelo Salvatore avrebbe tenuto le fila fra le varie società con cui il clan mafioso era entrato in contatto inserendosi nei progetti di realizzazione dei parchi eolici di San Calogero di Sciacca (Ag), Eufemia di Santa Margherita Belice (Ag) e Contessa Entellina (Pa).
Diversi accertamenti bancari hanno permesso di appurare che una percentuale dei proventi di questa attività era riservata all’organizzazione mafiosa e, in particolare, al mantenimento della latitanza del boss Matteo Messina Denaro.
Dall’indagine patrimoniale sono emerse anche attività di trasferimento fraudolento a favore di prestanome di quote societarie di proprietà della moglie di Salvatore Angelo, e le modalità attraverso cui la famiglia mafiosa di Castelvetrano si appropriava degli utili d’impresa.
Inoltre, è stato documentato l’illecito incasso di considerevoli contributi comunitari da parte dei coniugi Nastasi.