Sicilia, Regione contro Comuni e il solito “Pantalone” con una mano davanti e l’altra dietro

Rubens - Titanomachia
Rubens – Titanomachia

Questo travagliato rapporto tra la Regione ed i Comuni siciliani, in merito al taglio dei  trasferimenti, si può leggere, con la mitologia, con la storia, ma anche, per dirla con Giovanni Verga con “le sentenze giudiziose“, tutte siciliane.

Iniziamo con la Mitologia, Crono (Crocetta), “si mangia” tutti i suoi figli (Comuni), ma Zeus, aiutato dalla madre, libera i fratelli e combatte il padre. A quel punto è “titanomachia“, la decennale guerra che vide contrapposti da un lato Zeus, i suoi fratelli, i Ciclopi e gli Ecatonchiri, dall’altra la fazione, dei Titani guidati da Crono. I figli battono sempre i padri, nella mitologia e nella realtà.

Proviamo a leggerla con la storia. Trattandosi di una guerra, come in tutti i conflitti che si sono combattuti, in tutte le epoche ed ovunque, ci sarà un unico vincitore, ma il popolo, di entrambe le fazioni contrapposte, ha sempre e comunque perso.

Tuttavia, per capire al meglio tutta questa faccenda ci aiuta la tradizione siciliana, “le sentenze giudiziose”.

Se l’uno tira la coperta dal suo lato, l’altro resta con i piedi scoperti, e se l’altro la tira dalla propria parte, quell’uno rimane con il “culo di fuori“. Diciamola meglio.

Se la Regione taglia i trasferimenti agli Enti Locali, questi ultimi sono costretti ad aumentare le tasse.

Se gli Enti Locali ricevono, per intero, i trasferimenti dalla Regione, sarà quest’ultima costretta ad aumentare le tasse, considerato che non vuole rinunziare a nessun privilegio o tagliare i carrozzoni.

Nella sostanza a rimanere con il “culo di fuori” è, in ogni caso, “Pantalone”, come il popolo della guerra, di cui sopra. Per cui  il conflitto non giova a nessuno.

Sarebbe opportuno, anziché prenderla di pancia, affrontare la questione di cuore.

A dire il vero, i sindaci, da qualche anno tentano di aprire un confronto con la Regione, ma quel testardo di Rosario Crocetta si è impuntato: taglio ai Comuni e… “arrangiatevi“.

L’unica cosa certa è la difficoltà nel trovare una soluzione. Anzi.

C’è un altra certezza, se si vuole risolvere questo complicato problema esiste solo una strada, il dialogo tra le parti in causa, che non sono soltanto i Comuni e la Regione… c’è “Pantalone”, che a forza di stare a culo scoperto…

Quanto accaduto all’assessore Marilena Miceli del Comune di Canicattini Bagni è forse l’esempio limite di questa esasperazione di animi, che non è solo della politica, ma soprattutto nella società.

Conoscendo Marilena, lei che “s’ampaccia” con chiunque e non si lascia intimidire da alcuno, più che di solidarietà ha bisogno di sostegno.

Qui non è un problema di colore politico, ma chi attacca le istituzioni è un nemico della società.

 

Please follow and like us:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

RSS
Follow by Email
Linkedln
Share