
SIRACUSA – Tornano a parlare le strutture mediche dopo l’intervento del responsabile dell’Unità operativa di Neonatologia e Utin dell’ospedale Umberto I di Siracusa, Massimo Tirantello, dove il piccolo Mattia è nato, a gennaio.
Come si ricorderà, dopo oltre un mese di incubatrice a Siracusa, il piccolo Mattia, il 25 febbraio venne trasferito al Policlinico di Messina dove dopo due giorno è poi deceduto. Mentre l’inchiesta va avanti e prosegue il suo corso, a prendere la parola congiuntamente sono i tre direttori delle Aziende sanitarie di Siracusa, Catania e dell’Azienda Policlinico di Messina, rispettivamente Salvatore Brugaletta, Ida Grossi e Marco Restuccia.
«Nel caso del piccolo Mattia – affermano Brugaletta, Grossi e Restuccia – il sistema d’emergenza per la ricerca di un posto di terapia intensiva neonatale per il nascituro, per il trasferimento in utero susseguente verso l’ospedale Umberto I di Siracusa nella cui Utin è stato individuato il posto disponibile e, infine, al Policlinico di Messina si è svolto con la più assoluta efficienza e celerità».
I tre manager parlano dunque di efficienza e celerità nel trattamento e nelle cure al piccolo Mattia, sia quando la mamma era ricoverata a Bronte, che successivamente quando partorì a Siracusa e infine a Messina.
Non solo, puntualizzano, inoltre, come il sistema di emergenza 118 con l’attivazione del servizio di telefonia dedicato per comunicare con i reparti di emergenza, abbia perfezionato e reso ulteriormente efficace e sicuro il sistema.
«Al di là delle valutazioni di ordine clinico che si lasciano agli specialisti e agli addetti ai lavori – sottolineano i direttori generali – unitamente al cordoglio che manifestiamo alla famiglia del piccolo Mattia, merita rilevare, in questo caso, l’efficienza che hanno dimostrato gli aspetti organizzativi in perfetta sincronia tra tutte le realtà sanitarie coinvolte a partire dall’ospedale di Bronte, dove è stata eseguita la profilassi farmacologica per le complicanze della prematurità ed è stata attivata tempestivamente la procedura di trasferimento protetto della signora verso l’ospedale di Siracusa, alla permanenza all’Utin del nosocomio aretuseo del piccolo Mattia nei confronti del quale sono state adottate tutte le misure assistenziali dopo la nascita in prematurità estrema ed in gravissime condizioni sin dal primo momento. Sincronia – concludono Salvatore Brugaletta, Ida Grossi e Marco Restuccia – che si è registrata sino al trasferimento, per l’aggravarsi delle sue condizioni, al Policlinico di Messina dove il servizio 118, su richiesta del medico del reparto di Siracusa, ha individuato un posto Utin con possibilità di ventilazione meccanica oscillometrica ed ossido nitrico nell’estremo tentativo di fare sopravvivere il piccolo».
I direttori delle tre Aziende sanitarie siciliane, in conclusione, assicurano la propria collaborazione nei confronti della magistratura verso la quale esprimono piena fiducia, convinti dell’ottimo lavoro svolto ad oggi dall’Assessorato regionale alla Salute, nell’ottica del miglioramento continuo dell’assistenza a favore dei cittadini.