
Angelino Alfano, democristiano con la “scoccia” e tutto d’un pezzo, se fosse vissuto nella prima Repubblica, tra gli Andreotti, i De Mita ed i Cossiga, al massimo poteva contendere il ruolo di portaborse a Maurizio Lupi.
Ora, l’ultima “alfanota“, la nota di Alfano, sembra uscita da un cartone per bambini.
Il vice di Matteo Renzi, espressione dello 0,0 e qualcosa del popolo italiano, da grande ambisce a costruire un’alternativa al Partito Democratico, sempre con lo zero e qualcosa.
Allora, la destra, che sarebbe Matteo Salvini, non lo vuole, né lui né alcuno della sua famiglia politica, mentre il centro di Berlusconi è già con Renzi, per cui ad Angelino, a quanto pare, non rimarrebbe che un’unica alternativa, togliere il disturbo.
In altre circostanze, quelle dell’ira “tremenda e selvaggia” del figlio ingrato, quella dei tempi dello strappo, affermò “Berlusconi ha fallito, Lui si circonda di inutili idioti, è irriconoscibile, alleanza elettorale a rischio”.
Ma Omero racconta… accadde l’estremo, “Priamo bacia le mani dell’uomo che gli ha ucciso il figlio…” e qui Angelino abbraccerà Silvio e sarà riconciliazione.
Ecco, qualcuno potrebbe dire, era un eroe, adesso sembra Dudù.
Dopo lo strappo con Berlusconi, quel figlio di Angelino non è più lo stesso.
Prima gli mancava solo il “quid“, adesso pare abbia perso anche la bussola, tanto da navigare a vista.