Parlano ancora le armi da fuoco a Pachino, due fermi per l’agguato di ieri sera

arresti_pachinoPACHINO – Nel corso della notte, i Carabinieri della stazione di Pachino hanno fermato i due presunti autori dell’agguato avvenuto in una zona popolare del paese, in cui sono stati esplosi alcuni colpi di pistola che hanno raggiunto il giovane ventinovenne Alessandro Alagona.

Si tratta di Gabriel Enrique Segovia, un giovane appena ventenne di origini venuzuelane e del quarantaduenne Emanuele Matarazzo.

Entrambi erano già noti alle forze dell’ordine per i loro precedenti reati contro il patrimonio e la persona, e in materia di traffico e detenzione di armi e sostanze stupefacenti.

Segovia è stato individuato per le vie del paese mentre rientrava nella propria abitazione; Emanuele Matarazzo – padre di Luca, il ragazzo già sottoposto a fermo di indiziato in quanto ritenuto, insieme ad altri due giovani, responsabile dell’omicidio di Forestieri Paolo – è stato trovato, alle prime ore dell’alba, in un casolare di campagna abbandonato.

Successivamente i militari hanno ritrovato anche la moto usata per l’agguato e il fucile a canne mozze calibro 12, con matricola abrasa, con il quale avrebbero sparato.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, i due fermati, arrivati in via Tevere a bordo di una moto da cross, hanno esploso due colpi di fucile contro una Citroen Berlingò parcheggiata lungo la strada.

All’interno dell’automobile c’era il cittadino algerino proprietario della stessa macchina e Alessandro Alagona, il ragazzo rimasto ferito al busto e alla testa che, adesso, si trova ancora ricoverato all’ospedale di Avola.

Segovia e Matarazzo, espletate le formalità di rito, sono stati condotti alla casa circondariale ‘Cavadonna’ di Siracusa per essere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

A Pachino sembra essere iniziata una vera e propria faida fra le cosche del paese, in cui i regolamenti di conti si susseguono uno all’altro, dopo gli agguati dei giorni scorsi.

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