Si potrebbe dire, paese che vai opere che trovi, o non trovi. Ogni epoca è ricordata per le sue produzioni, per quello che l’uomo crea, pensa e tramanda ai posteri.
Nella Roma imperiale c’era (c’è ancora) il Colosseo, nella nostra Italia ci sono i ponti che crollano.
Sembra nulla.
A noi rimane il Colosseo, vecchio di duemila anni, ed a noi stessi, non rimane neppure un ponte costruito appena un decennio fa.
Per costruire il Colosseo furono impiegati “in nero” molti schiavi, e non pochi morirono. Noi per costruire dei ponti che crollano, facciamo lo stesso. Operai sottopagati e morti continue.
Nella Roma imperiale, ci fu un giovanissimo accentratore di potere, dai cinque nomi, Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, altro che i due di Matteo Renzi, che impose una deriva autoritaria di quelle che Stefano Rodotà ci avrebbe organizzato marce a piedi scalzi per tutte le strade sterrate d’Italia.
Certo c’è il problema della corruzione che caratterizza la nostra Italia. Magari, anche in questo, i romani del Colosseo erano maestri. In fatto di abusi e condoni avrebbero potuto vivere insieme a noi, senza notare alcuna differenza.
Roma, quella Roma, sarà ricordata come città eterna.
E questa Roma, e con essa l’Italia, per cosa sarà ricordata nei secoli?
Per i ponti che cadono.
Però, c’è sempre un però.
Se si analizza bene, e fino in fondo la faccenda, ci vuole capacità anche in quello che facciamo noi.
Mai, nella storia, nei secoli dei secoli, nessuna Italia è stata più scadente di questa.
In qualcosa siamo primi.
“Scusasse paisà” Parli dei ponti politici o dei ponti “ancora da crollare.???”
Pensa al tempo del Colosseo … se vai in Toscana ci sono mura Etrusche di quattromia anni. –
PURTROPPO NON avevano inventato il metro il peso il volume . non avevano inventato la morale del muratore … fare lavori scadenti … altrimenti come avrebbe seguitato a “Mangiare”.! Questo è il motivo che non crollano.!