
SIRACUSA – Non è finita l’avventura play off dell’Ortigia ma proseguirà mercoledì prossimo alla “Caldarella” con lo spareggio con il Quinto che ieri sera con il risultato di 12-10 ha battuto in gara2 i siracusani.
Sul piano tecnico, la gara ha visto soffrire i biancoverdi nel primo quarto di gioco, terminato con un parziale di 5-2 per i padroni di casa. Tra il secondo e il terzo tempo, la squadra di Gino Leone ha saputo reagire bene rimettendo in parità l’incontro (2-2, 1-3), cedendo solo nella quarta frazione con un parziale di 4-3 per i genovesi.
A macchiare l’incontro, secondo gli aretusei, sarebbero state le scelte arbitrali dei signori Bensaia e Cataldi, tanto da fare infuriare la panchina ortigiana e il tecnico Gino Leone.
«Quello che è successo è semplicemente vergognoso – è stato il commento di Gino Leone -. L’arbitraggio è stato inadeguato ad una semifinale play off di A2, con l’Ortigia costretta a schierare, come giocatore di movimento, il secondo portiere (Negro) per tre quarti dell’ultimo tempo. Siamo stati aggrediti dal primo minuto, con scorrettezze continue non sanzionate dal duo arbitrale, come quella a Dario Puglisi, che sto accompagnando adesso in ospedale perché ha ricevuto un colpo al costato che l’ha costretto ad uscire anzitempo. Un’altra brutalità su Damian Danilovic non è stata vista, ma il mio giocatore è rimasto fuori per tre minuti e lo stesso medico mi ha comunicato che l’occhio del nostro attaccante era insanguinato e il suo rientro in partita era in dubbio. Vinci, Rotondo e Tringali hanno terminato la partita con tre espulsioni, mentre Lisi e Abela sono stati espulsi per scorrettezze».
«Quella di Abela, poi, ha dell’incredibile – continua il tecnico aretuseo – perché è avvenuta durante un rigore a nostro favore che eravamo impossibilitati a battere poiché, i giocatori del Quinto, erano vicinissimi alla palla. Anche il nostro dirigente, Gigi Di Luciano, è stato allontanato dalla panchina e sono stato costretto a schierare tutti gli under 20 per concludere il match. L’Ortigia è una società seria che ha sempre rispettato tutti, ma esigiamo anche di essere rispettati. Noi giochiamo a pallanuoto e, infatti, appena ne abbiamo avuta la possibilità, abbiamo rimesso in parità il match. Le scorrettezze non ci hanno mai contraddistinto, ma adesso è ora di dire basta. Sono arrabbiato per quello che abbiamo subito oggi, ma so anche che la mia squadra non è morta. L’Ortigia – conclude Gino Leone – si è sempre rialzata e lo farà già da mercoledì, perché il nostro sport è la pallanuoto, e su questo non ci sentiamo inferiori a nessuno».